Nella prima parte della rubrica abbiamo parlato di un sogno che si realizza. Questa espressione non è un semplice luogo comune, non si tratta di una banale immagine pleonastica, vediamo perché.
 La Biblioteca Edmondo De Amicis iniziò a svilupparsi come idea e visione già nel maggio del 1958, subito dopo il Congresso di Firenze della “International Board on Book for Young People” al quale il nostro Piersantelli partecipò. Qui, l’incontro e il confronto con Jella Lepman, illuminata bibliotecaria della Jungebibliotek di Monaco di Baviera, fu determinante nell’insinuare in lui nuove prospettive: la creazione a Genova di un grande spazio per bambini e ragazzi simile a quello tedesco. L’idea si amplificò, prese forza, attirò a sé studiosi e docenti, pedagogisti, educatori e letterati, e si trasformò in un grande sogno dal percorso lungo, ambizioso e complicato.