In occasione del centesimo anniversario dalla nascita del grande autore italiano, desideriamo inaugurare con alcune sue filastrocche e racconti brevi la piccola rubrica: “Io Resto a Casa. Una settimana con...”
Biografia
Gianni Rodari, pedagogo e giornalista, è considerato il maggiore favolista del Novecento. Nacque a Omegna (VB) il 23 ottobre 1920 e dopo la morte del padre (1929) si trasferì a Gavirate (VA). Ottenuto il diploma magistrale e lasciata l'università,insegnò per qualche tempo in alcune scuole elementari della zona di Varese. Scoprìpresto la propria vocazione giornalistica: collaborò con il Corriere dei Piccoli e lavorò per L'Unità, Vie nuove, Pioniere, Avanguardia, Paese sera. Negli anni '50 cominciò a dedicarsi alla scrittura per l'infanzia. Compose filastrocche, poesie, favole e romanzi; tra le sue opere più famose: Il romanzo di Cipollino, Gelsomino nel paese dei bugiardi, La torta in cielo, C'era due volte il barone Lamberto e Filastrocche in cielo e in terra.
Nel 1970 ricevette il premio Andersen, il massimo riconoscimento nell'ambito della letteratura per l'infanzia, che lo fece conoscere in tutto il mondo. Morì il 14 aprile 1980 a Roma, la città in cui viveva dal 1950.
(da https://www.rodariparcofantasia.it/)
Il “Libro degli errori” pubblicato nel 1964, è un’opera fondamentale nel percorso artistico-educativo di Gianni Rodari. La raccolta, che contiene innumerevoli filastrocche e racconti brevi, ci insegna che:
- si può giocare con l’errore (e non solo ortografico!) per creare nuovi mondi,
- si può sempre imparare dai propri sbagli, i nostri errori possono diventare occasione per conoscerci meglio e accettare le diversità.
“Il viaggio del grillo”ci dice quanto sia importante curare la nostra salute (e quella degli altri rimanendo a casa in questo momento difficile)se anche noi in quanto tenori (ognuno di noi ha dentro di sé,chi in un modo e chi nell’altro, capacità particolari e uniche) vogliamo ancora cantare alla Scala della vita.
Il viaggio del grillo
C'era una volta un grillo, bravissimo cantore,
sapeva a memoria l'Aida e il Trovatore.
Era un tenore, ma anche un tantino soprano
e andò a cantare alla Scala di Milano…
Per risparmiare i soldi - il treno costava troppo -
viaggiava a piedi, anzi, viaggiava a piede zoppo:
era un grillo istruito, sempre il primo a scuola,
viaggiando con un sol piede consumava una scarpa sola.
Suonano le otto a Somma Lombardo,
si sente a dire che il grillo è in ritardo.
Suonano le nove a Luino e a Dumenza,
giù acqua a secchi, il grillo ha l'influenza.
Suonano le dieci in tutta la Lombardia,
il grillo fa uno sternuto e lo cacciano via.
Suonano le undici sui monti di Varese,
si sente dire che il grillo è tornato al suo paese.
Suona la mezzanotte a Castelletto Ticino
ma il grillo non dorme e piange sul cuscino.
La morale della storia la sanno anche a Mombello:
anche il grillo era un tenore, se aveva l'ombrello.
(da Il libro degli errori / Gianni Rodari. – Torino : Einaudi, 1982, p. 91)
Il secondo brano prescelto è “l’asino volante”,un breve racconto simpatico, comico ma denso di significati. E soprattutto un invito alla speranza, all’impegno e alla solidarietà.
L’asino volante
In riva al fiume, in una casupola di sassi, viveva una povera famiglia.
Erano tanto poveri che non c'era mai da mangiare per tutti,
e almeno uno doveva restare senza.
I bambini domandavano al nonno:
Perché non siamo ricchi? Quando diventeremo ricchi anche noi?
Il nonno rispondeva:Quando l’asino volerà.
I bambini ridevano. Però un pochino ci credevano…
Ogni tanto andavano nella stalla, dove l’asino masticava la sua paglia,
gli accarezzavano le spalle e gli dicevano:
Speriamo che tu ti decida presto a volare.
La mattina, appena desti, correvano dall’asino:
Volerai oggi? Guarda che bella giornata, che bel cielo.
E' proprio il giorno adatto per volare.
Ma l’asino badava soltanto alla sua paglia.
Vennero forti piogge, il fiume ingrossò.
L’argine cedette e l’acqua si rovesciò sulle campagne.
Quella povera gente dovette rifugiarsi sul tetto, e ci portarono anche l’asino,
perché era tutta la loro ricchezza.
I bambini piangevano per la paura, e il nonno raccontò loro tante storie,
e ogni tanto per farli ridere, diceva all’asino:
Stupidone, vedi in che guaio ci hai messi?
Se tu sapessi volare, ci porteresti in salvo.
Li salvarono, invece, i pompieri con la loro motozattera e li portarono all’asciutto.
Ma l’asino non volle assolutamente salire. I bambini adesso piangevano per l’asino,
e lo pregavano a mani giunte: - Vieni con noi, vieni con noi!
Andiamo, - dissero i pompieri, - torneremo dopo per l’asino.
Adesso c'è tanta gente da salvare. Un’alluvione così brutta non si è mai vista.
La motozattera, si allontanò, e l'asino rimase sul tetto, piantato sui quattro zoccoli, immobile.
E sapete come lo salvarono? Con l’elicottero!
La bella farfalla a motore si fermò in cielo sopra la sua testa, ronzando.
Un uomo si calò con una fune, e certo se ne intendeva anche di asini, perché lo legò per bene sotto la pancia. Poi l’elicottero ripartì.
E quei bambini, accampati sull’argine come soldati in guerra,
videro arrivare il loro asino per via di cielo.
Balzarono in piedi, cominciarono a ridere e a saltare, e gridavano:
Vola! Vola! Siamo ricchi!
Da tutto l’accampamento, a quelle grida, venne fuori gente a guardare e a domandare: - Cos'è successo? Cos'è capitato?
Il nostro asino vola! - gridavano i bambini - Ora siamo ricchi.
Qualcuno scuoteva la testa, ma molti sorridevano
come se sulla distesa grigia dell’alluvione fosse spuntato il sole, e dicevano:
Avete tanta vita davanti, che poveri non siete di sicuro.
(da Il libro degli errori / Gianni Rodari. – Torino : Einaudi, 1982, p. 132-133)
Einaudi Ragazzi, 2009
Le Avventure di Cipollino, il primo romanzo di Gianni Rodari
Un monello che fa piangere chi gli strappa i capelli e un principe acido, cattivo e poco furbo sono i due antagonisti di questo memorabile romanzo del 1952. La posta in gioco dello scontro fra Cipollino e Limone è nientemeno che la libertà di un popolo intero, composto di pomodori, ciliegie, fagiolini e vecchie talpe.
Incantate come una fiaba, lunghe come un romanzo, divertenti come un cartone animato, Le avventure di Cipollino sono un libro unico, nato nell’atmosfera di entusiasmo e di speranza del secondo dopoguerra. La trama è lineare: i buoni, vessati dal tiranno e oppressi da regole insensate, guidati dal giovane Cipollino riusciranno a sconfiggere i cattivi a colpi di scherzi, beffe e piani geniali, senza mai ricorrere alla violenza. Ma l’intento di Gianni Rodari, non è mettere in scena una lotta tra il male e il bene: è quello di dimostrare che una società giusta sia possibile, auspicabile e anche più.
Il brano scelto intitolato:“Si descrive, di passaggio, un treno speciale e il suo viaggio”, ci insegna che possiamo “vedere” laghi e boschi, barche e bandiere, pesci ed uccelli, anche restando a casa in questi tempi di emergenza. Basta che nella nebbia che ci attornia, un gentile controllore ci descriva con passione il meraviglioso paesaggio che ci circonda….
“Si descrive, di passaggio, un treno speciale e il suo viaggio”
Un'altra specialità di questo treno era il macchinista. Era bravo come macchinista, questo sì. Però era anche un po’ poeta. Se passava vicino a un prato fiorito, fermava subito la macchina e scendeva a cogliere un mazzolino di margherite o di violette, secondo la stagione.
La gente protestava:
- Partiamo, sì o no…
(…) Poi il controllore. Era una persona gentilissima. Quando scendeva la nebbia la gente si lamentava perché non si vedeva il paesaggio:
-che ferrovia è questa?- protestavano gli amanti del paesaggio. Si guarda dai finestrini e non si vede nulla. Assolutamente nulla. E’ come viaggiare in un baule.
- Ci avete preso per un treno merci?
Allora il controllore, gentile e paziente, si metteva dietro le spalle dei viaggiatori e indicava loro il paesaggio con un dito.
Lo sapeva tutto a memoria, non
aveva bisogno di vederlo per descriverlo
-Qui a destra,-diceva,- c’è un passaggio a livello, con una casellante bionda, che saluta con la bandiera rossa. È una bella ragazza, vestita di giallo e turchino.
La gente guardava, non vedeva che nebbia, ma sorrideva ugualmente, soddisfatta.
- Qui proprio davanti a noi, - continuava il controllore- c’è un laghetto azzurro, con un’isola verde e una barca che fa il giro dell’isola. La barca ha la vela rossa, quadrata, e in cima alla vela svela una bandiera turchina con tante stelle gialle. Le onde sono tranquille, i pesci vengono alla superficie e gli uccelli li beccano
La gente guardava e non vedeva che grigie ondate di nebbia, ma sorrideva ugualmente soddisfatta.…
Dicono di Gianni…
Possiamo stare certi che continuando a nuotare nel mare degli scritti rodariani, scopriremo ancora tante belle storie, tanti stimoli, tanti spunti per sviluppare la nostra creatività; una creatività che non sarà fine a se stessa ma orientata alla trasformazione e di noi, della scuola e della società.
(Mario Piatti, Gianni Rodari e la musica, pag. 68)
Gianni Rodari è un bravissimo poeta, però non è come tutti gli altri: ama i bambini…
(Valeria Del Monaco, alunna della scuola primaria di Licenza-RM)
Rodari è contagioso. I procedimenti inventivi delle sue storie, che egli ritiene doveroso rivelare in alcuni scritti occasionali e in particolare nella “Grammatica della Fantasia”, sono un invito a mettersi alla prova e all’opera.
(Carmine De Luca, Gianni Rodari, la gaia scienza della fantasia, pag. 42)
Gianni Rodari è stato anche un grande maestro e insegnava nelle scuole con un animo diverso; ai bambini dava tante possibilità di capire quello che lui spiegava e se qualcuno sbagliava o non obbediva al “comando”, non dava né bacchettate, né bastonate, prendeva una sedia e con calma si metteva vicino a colui o colei che era in difficoltà…
(Antonio Pascazi, alunno scuola primaria inStefano Panzarasa, L’orecchio verde di Gianni Rodari, pag.59)
…Con la grande speranza di poter cambiare in meglio le cose, di poter creare condizioni di dignità pari tra tutte le persone sulla Terra, bambini, anziani, adulti, uomini e donne (…) Questa speranza non ha mai abbandonato Gianni.
(Tullio De Mauro, in Giorgio Diamanti, Gianni Rodari una favola di Pace, pag. 7)
Gianni Rodari è stato uno dei più grandi autori del ‘900 italianoe le sue idee di pace, solidarietà, uguaglianza, amore per la natura e per l’infanzia, sono state espresse attraverso numerosissime poesie, filastrocche ed anche racconti (…) Le sue opere, rivolte non solo al mondo dell’infanzia ma anche agli adulti, hanno precorso i tempi…
(Stefano Panzarasa, L’orecchio verde di Gianni Rodari, pag.9)
Molte foto e riprese televisive mostrano Gianni Rodari seduto fra i bambini intento a raccontare e a stimolare la loro fantasia; il suo tono di narratore era sempre pacato, tranquillo ma coinvolgente e i suoi occhi sembravano anticipare l'ironia della soluzione imprevedibile che a fine percorso lasciava tutti sorridenti e soddisfatti. Poi il dialogo di Gianni continuava anche a distanza con letterine brevi ma divertenti, come quella ai bambini di una classe di Genova:
"Cari bambini mi ha parlato tanto di voi la maestra Stefania. So quasi tutto, che avete sei anni, due orecchie, un naso per uno. Le ho chiesto se avete anche l'ombelico, mi ha detto che non ha guardato. E poi so che voi leggete le mie storie e che vi piacciono.Quando non vi piaceranno più, ne inventerete voi stessi di più belle....
(da L'alfabeto di Gianni/Pino Boero e Walter Fochesato- Belvedere Marittimo (CS), Coccole books, 2019, pag. 9-10
(Marino Muratore,curatore della rubrica)
Audiolibri disponibili sul catalogo bi.G.met.
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