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Stefano Bordiglioni

Marino Muratore, ideatore e curatore della rubrica

 

La rubrica “Una settimana con...,” iniziativa del Sistema Bibliotecario Urbano, ha come protagonista della settimana lo scrittore per ragazzi “Stefano Bordiglioni”, uno degli autori più famosi nel panorama letterario italiano.

Biografia 

Stefano Bordiglioni è nato a Roma nel 1955 e si è laureato a Bologna in Pedagogia con una tesi sulla creatività infantile e in quell’occasione ha conosciuto Gianni Rodari, grazie alla sua “Grammatica della fantasia”. È stato un incontro molto fortunato e da allora Stefano Bordiglioni si considera un suo allievo, perché le sue “tecniche” per inventare le ha usate per molti anni nel suo lavoro con gli alunni.

Ha lavorato molti anni come maestro in una scuola primaria di Forlì e questa meravigliosa esperienza è stata, tra le altre cose, anche fonte d’ispirazione per la scrittura di molti suoi libri. Le cose che avvenivano in classe meritavano, infatti, di essere raccontate in quanto sono occasione per una riflessione profonda sul come i bambini vedano la società attuale, ma anche perché descrivevano una freschezza di relazione ormai persa dal mondo adulto. I suoi titoli più fortunati sono: “Guerra alla grande melanzana”; “Dal diario di una bambina troppo occupata”; “Storie prima della Storia”; “La congiura dei cappuccetti”; “Il capitano e la sua nave”; “Giochi di scrittura”; “Voci dal mondo verde”.

Stefano Bordiglioni con i suoi racconti ho vinto diversi premi letterari, fra i quali Andersen Baia delle Favole e il premio “Gianni Rodari”.

Per la televisione ha scritto i testi di programmi per ragazzi (Zona Franka e Farò Strada) in onda negli anni scorsi su RAI 3. Con Marco Versari ha scritto diversi CD musicali e sigle (È domenica papà – Andrea tutte storie) per programmi televisivi.

Durante le settimane che sarà ospite della nostra rubrica, ci racconterà in due video che ha preparato per noi: l’incredibile resoconto di un anno di classe che è il racconto lungo “Il capitano e la sua nave”, il libro per insegnanti “Giochi di Scrittura”. Inoltre, come sorpresa finale, l’eclettico e vulcanico Stefano Bordiglioni suonerà e canterà la sua canzone “Fiori di campo”, dedicata alla scuola.

 

 

 

IL CAPITANO E LA SUA NAVE 

“L’ha rifatto. Il maestro ha ripetuto anche quest’anno che lui è come il capitano di una nave e che noi, la sua ciurma gli dobbiamo obbedire senza fiatare”. Inizia così il romanzo di Stefano Bordiglioni che ha la struttura e il ritmo di un diario di bordo. Ogni capitolo è introdotto da una frase che imita il gergo marinaresco e che descrive in poche parole la situazione emotiva della classe: “Oggi mare poco e vento ancora meno”; “oggi mare frizzante e venti di leggera follia”; “oggi mare calmo e vento complicato”; ”oggi mare mosso e vento profumato”.

Federico è l’alunno che redige nel segreto il diario di bordo di un anno scolastico ed è un grafomane, tanto da essere chiamato dai compagni “lo scrivone”.

Il suo modo di raccontare (che è poi per interposta persona quello dell’autore Stefano Bordiglioni) è lineare, simpatico, sincero, senza reticenze rispetto a qualsiasi cosa succeda in classe. Anche il maestro Quinto viene descritto con le sue meravigliose intuizioni, i suoi scherzi agli alunni che regalano allegria alla classe, i suoi interventi educativi attraverso i quali fornisce spunti d’interpretazione e stimoli verso il ragionamento, ma anche con le sue fragilità. Due lezioni sono particolari, la prima nella quale il maestro insegna l’importanza dell’imparare a perdere prima di una partita di calcio mista contro la rivale IV A. La lezione funziona benissimo tanto che la quarta B perde per ben diciassette a zero. I bambini però non ci stanno e quindi organizzano la rivincita a pallavolo: vogliono imparare anche a vincere! E ci riescono con grande soddisfazione.

La seconda “lezione speciale” è quella che ha come tema l’ingiustizia. Il maestro Quinto punisce l’alunna Annika, nonostante questa fosse solo minimamente colpevole di un fatto antipatico accaduto in classe. Federico è il primo a ribellarsi, poi seguito da tutti i compagni. Michele finalmente, su pressione di Federico, confessa la sua responsabilità nell’evento spiacevole. In considerazione di ciò, gli alunni aspettano quindi che Annika sia liberata dall’ingiusta punizione imposta dal maestro. Incredibilmente Quinto non solo non libera la bambina, ma pretende che Miche copi anche lui due pagine da un libro. Le proteste vivaci sono zittite da Quinto che spiega quali erano gli obiettivi della sua azione: far capire che il mondo dei grandi è costellato da continue ingiustizie, che bisogna fin da piccoli saper reagire e che il maestro è uguale agli altri adulti e quindi imperfetto. Gli alunni ascoltano perplessi la spiegazione e rimangono dubbiosi di aver compreso il senso della lezione.

Molti capitoli del diario di bordo sono dedicati alle gite della classe che avvengono spesso nelle vicinanze della scuola. Gli alunni grazie a Quinto imparano a conoscere specie vegetali e animali, osservano le modificazioni di un campo di grano durante le stagioni dell’anno, imparano i danni provocati dall’inquinamento in tutte le sue forme, provano l’esperienza di rivivere la difficoltà dell’uomo preistorico alla continua ricerca di cibo per sfamarsi con frutti e piccoli esseri viventi.

La classe è paragonata fin dall’incipit a un equipaggio di una nave e quindi è obbligatorio organizzare escursioni in mare. Gli alunni della IV B così s’imbarcano nel porto di Cervia per trascorrere due giorni sul barcone Intrepido: conoscono così i segreti del mare, studiano la vita del plancton, aiutano i pescatori a togliere le prede imbrigliate nelle reti.

Tutti gli episodi del romanzo sono raccontati con leggerezza e simpatia. Il maestro Quinto poi non si risparmia mai: prende un rospo con le mani, si nasconde con la classe per fare uno scherzo durante un gioco, si traveste a Carnevale, organizza con gli alunni una gigantesca battaglia di palle di neve nel giardino.

La dimostrazione che la scuola può essere positiva e occasione di crescita per le giovani generazioni è nell’ultimo capito del libro. Alla fine dell’anno scolastico molti gli alunni della IV B che confessano che, durante le vacanze estive, li farebbe piacere tornare in classe almeno un giorno alla settimana. Con un maestro come Quinto è difficile immaginare il contrario.

Come nota conclusiva ma fondamentale devo aggiungere che Stefano Bordiglioni mi ha confessato per telefono che il “Il capitano e la sua nave” è ispirato a fatti accaduti realmente nella sua classe. Un motivo in più per avere questo stupendo diario di bordo tra i libri delle nostre case.

 

Nel 2020 Einaudi Ragazzi pubblica “Giochi di scrittura”, un testo rivolto soprattutto agli insegnanti, ma che può ben essere utilizzato anche dai genitori e ragazzi per la sua facilità di lettura. Il libro s’inserisce perfettamente nel percorso proposto dal maestro-scrittore Stefano Bordiglioni, durante i suoi trentotto anni d’insegnamento nella scuola primaria. Nel romanzo “Il Capitano e la sua nave”, infatti l’autore raccontava come i suoi libri siano nati nella scuola e allo stesso tempo come le sue innumerevoli invenzioni letterarie siano state utilizzate durante le lezioni didattiche in classe. Le due anime di Stefano Bordiglioni si sono così parlate e aiutate tra loro in un meraviglioso gioco allo specchio.

Nella premessa al libro lo scrittore-maestro dichiara di avere trovato fonti d’ispirazione nella Grammatica della Fantasia di Gianni Rodari, in Desideri, sogni, bugie di Kenneth Koch, in Draghi Locopei di Ersilia Zamponi. Stefano Bordiglioni ha sviluppato in seguito le suggestioni ricevute dai libri per creare nuovi giochi di scrittura che sono stati tutti utilizzati in classe.

Giochi di scrittura è suddiviso in undici capitoli, ognuno presentato con le note metodologiche e gli obiettivi da raggiungere. Come esemplificazione, il libro successivamente propone brani scritti dallo stesso Stefano Bordiglioni o dai suoi alunni.

Nascono così racconti esilaranti, paradossali, provocanti, poetici. Possiamo citarne solo qualcuno per non rovinare le mille sorprese che regala il libro. Ad esempio “Giada è una bambina molto altruista: quando ha un pacchetto di patatine fritte, agli altri non ne dà neanche una, per non fare venire loro il mal di pancia. Ogni tanto fa piangere i suoi migliori amici, perché piangere fa gli occhi belli… “ A questo racconto scritto da Stefano Bordiglioni nel capitolo “bambini al rovescio” fanno subito seguiti i meravigliosi componimenti inventati dai suoi alunni come “Una bambina ombrosa “, Un bambino energico””Una bambina riservata” nella sezione “bambini estremi”. In molti casi i brani scritti in classe raggiungono la perfezione come “Il grande globo di formaggio”; “L’intervista alla strega di Hansel e Gretel”; “il mistero della maestra scomparsa”, ecc.

Attraverso i divertentissimi giochi di scrittura, Stefano Bordiglioni ha insegnato ai suoi bambini quanto sia importante studiare, documentarsi, conoscere i fondamenti della grammatica per poter così inventare una storia efficace, qualsiasi sia il genere letterario prescelto.

Il divertimento e l’obiettivo didattico procedono fortemente intrecciati tra loro.

Per comprendere meglio il modo di lavorare e divertirsi insegnando di Stefano Bordiglioni , proponiamo un articolo di Baoblog.it  e la canzone “Noi Cozze”- Stefano Bordiglioni e Marco Versari

 

Libri nel catalogo bi.G.met

 

 

 

 

In occasione delle Feste Pasquali lo scrittore Stefano Bordiglioni ci regala un video nel quale canta e suona "Fiori di campo", un brano dedicato al mondo della scuola.

Stefano Bordiglioni presenta il suo libro "Il capitano e la sua nave"

"Giochi di scrittura" 

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