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Louisa May Alcott

La rubrica “Una settimana con...,” iniziativa del Sistema Bibliotecario Urbano, è dedicata questa settimana a Louisa May Alcott (Germantown, in Pennsylvania 1832- Boston 1888), famosa come l’autrice della tetralogia di libri per ragazzi “Piccole donne”.

La figura di Jo, protagonista della saga e alter ego dell’autrice, con le sue contraddizioni e la sua ardita consapevolezza, apre un’era nuova; quella che Ellen Moeurs in Literary Women (1978) definirà l’epoca dell’eroinismo, caratterizzato dal rifiuto di egemonizzazione maschile e dal coraggio di scelte da cui scaturirà il destino della New Woman novecentesca.

Louisa May Alcott ha avuto inoltre un ruolo fondamentale nella lotta per abolire la schiavitù e si è battuta con grande passione per i diritti delle donne.

Biografia

LouisaMay Alcott nasce secondogenita di quattro sorelle, figlia di Amos Alcott, un educatore e filosofo, mentre la madre Abby May era un’assistente sociale e attivista femminista.
L’educazione delle giovani bambine è affidata quasi esclusivamente ai genitori che sperimentano la vita di comunità, praticano una dieta vegetariana e l’acqua è l’unica bevanda consentita. Il padre partecipa alla fondazione di alcune scuole utopistiche ma con scarso successo dal punto di vista economico e così le sorelle devono trovare parziali occupazioni lavorative. L’infanzia e la giovinezza trascorrono comunque serene, grazie soprattutto alla grande condivisione familiare. Le giovani Alcott rivelano e potenziano talenti artistici, incoraggiate dall’esempio materno e così recitano, dipingono, suonano il pianoforte, scrivono. Le due figlie maggiori sono inoltre coinvolte dalla madre nel tenere corsi di alfabetizzazione per neri e questo segnerà l’esperienza della scrittrice che diventerà fervente abolizionista della schiavitù. LouisaMay Alcott si appassiona presto alla letteratura e nel 1948 rimane molto colpita e ammirata dalla lettura de “La dichiarazione dei sentimenti”, nella quale si descrivono i diritti delle donne. Sei anni dopo pubblica la sua prima novella intitolata "FlowerFables". La felicità per la pubblicazione del suo romanzo però dura poco, poiché la sorella Lizzie muore a causa della scarlattina. La scrittrice, in età adulta, sostiene il movimento femminista, per cui collabora come giornalista nel The Woman's Journal. Battendosi per il diritto di voto alle donne, inoltre, è la prima donna a votare nella cittadina di Concord. Nel 1862-1863, durante la guerra di secessione americana, presta servizio come infermiera volontaria nell'ospedale di Georgetown. In questa circostanza sfortunatamente contrae il tifo, riuscendo però a sopravvivere. In questo biennio Louisa May Alcott scrive il libro "Racconti dall'ospedale", che ottiene un ottimo giudizio dalla critica. Pubblica altre novelle; tra esse "Pauline'sPassion and Punishment"e "A Long Fatal Love Chase". Questi racconti hanno un grande successo sul piano commerciale e diventano nel tempo molto importanti per molti scrittori, i quali li prendono come modelli letterari. Nel 1868-1869 la Alcott scrive "Piccole donne". L'opera viene pubblicata dall'editore americano Thomas Niles che, rendendosi conto del successo commerciale avuto dal romanzo, chiede alla scrittrice di scrivere altri romanzi; tra questi si ricordano "Piccole donne crescono", "I figli di Jo", "Buone mogli" e "Piccoli uomini". Della sua vita amorosa non si sa nulla, poiché la scrittrice rimane nubile.

Dopo la morte della madre, nel 1879 muore anche la sorella minore May. La scrittrice in questa circostanza adotta la nipote Louisa May Nieriker. Due giorni dopo aver fatto visita al padre morente Louisa May Alcott, a soli 56 anni muore. La sua produzione conta oltre trecento opere letterarie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il romanzo "Piccole donne" di Louisa May Alcott è considerato uno dei capolavori della letteratura per ragazzi, ma è molto amato anche dal pubblico adulto e non solo femminile. A distanza di tanti anni dalla pubblicazione, ha continuato ad essere uno dei libri più letti e raccomandato da bibliotecari, ensegnanti e librai. È un romanzo di formazione scritto dalla Alcott tra il 1868 e il 1869, un periodo nel quale la guerra civile americana aveva condizionato la nuova generazione di adolescenti. L'opera letteraria raccontava la vicenda della famiglia americana dei March. I protagonisti principali del racconto sono Margaret, Josephine, Elizabeth e Amy, quattro sorelle che cercano in tutti i modi di condurre una vita dignitosa, poiché la loro famiglia ha perso la sicurezza economica del passato e il padre delle giovani è lontano da casa, in quanto arruolatosi nell ' esercito nel corso della Guerra Civile americana. Libera l'arco narrativo di un anno: inizia a Natale e finisce a Natale dell'anno dopo, e in questo arco di tempo vengono analizzati i singoli caratteri, i sogni e la maturazione di ciascuna delle quattro sorelle, quali sono questi periodo quasi come un gioco, come una scommessa fatta con la madre di riuscire a migliorare in modo caratteristico e combattere i loro "nemici interiori". Grande importanza viene dato a questo dettaglio: tutto il romanzo, infatti, si ispira al libro “ come una scommessa fatta con la madre di riuscire a migliorare in modo caratteristico ea combattere i loro "nemici interiori". Grande importanza viene dato a questo dettaglio: tutto il romanzo, infatti, si ispira al libro “ come una scommessa fatta con la madre di riuscire a migliorare in modo caratteristico ea combattere i loro "nemici interiori". Grande importanza viene dato a questo dettaglio: tutto il romanzo, infatti, si ispira al libro “Il viaggio del pellegrino ”di John Bunyan , il quale vede la crescita di ogni persona come allegoria del viaggio di un pellegrino che, con il suo fardello sulle spalle (il proprio carattere, con i pregi e difetti) passa dalla Città della Perdizione, la nostra realtà, alla Città Celeste, con il raggiungimento dei propri obiettivi e il completamento della nostra maturazione.

Nel romanzo, in buona parte autobiografico, le quattro sorelle marzo incardinano tutte le varie virtù e difetti, ognuna di loro è estremamente peculiare ed unica, tanto da diventare icone intramontabili.

Meg è la più razionale, la maggiore delle quattro. Abbracciare la madre nelle opere di carità, Meg è però una ragazza che sogna d'amore, che inizia a sentirsi donna e che sente nel cuore la voglia di innamorarsi e formare la propria famiglia, così come ha fatto sua madre prima di lei . è il maschiaccio di casa e viene descritto come colei che combatte contro la regola che conformavano gli conferisce un ruolo secondario. La ragazza vuole mostrarsi per quello che è, senza doversi vedere lontano indifesa e fragile, quasi sottomessa volontariamente al comune. Lotta per poter vivere i propri piaceri, senza temere il giudizio altrui. Lo fa ascoltando i consigli della madre che, avendo più esperienza rispetto a lei, aiuta a essere amorevole e una donna migliore. Bethè l'angelo del focolare di casa marzo, pura di cuore e generosa. L' inizio del libro è solo una bambina che vorrebbe già essere cresciuta, sogna balli e bei vestiti, un principio azzurro ed una casa elegante, ma nel proseguo della tetralogia, crescerà secondo i valori morali di genitori.

Un ruolo fondamentale nel romanzo lo gioca la madre delle ragazze Margaret (Marmee) Curtis March. Alla più importante figura di riferimento per le sorelle di marzo, appollaiato sia il ruolo di madre che quello di capofamiglia, in assenza del marito. Come him reed la signora March prevede per le sue figlie una linea educativa diversa rispetto a quella prevista dalla società, che le figlie crescano libere e imparino fin da subito a nutrire grandi aspettative e acquisire la propria indipendenza, finanziaria e morale, reed a costo di cresciuti sacrificici. Saggia e pratica, solo grazie al suo aiuto e ai suoi consigli la sorelle riescono ad affrontare le situazioni particolari serie e difficili e, da buona moglie di un pastore, non manca mai di invitare le figlie a meditare sulle proprie azioni e sulla loro condotta, riferandole sempre alla morale religiosa. Nutre grandi aspettative in loro,

E 'anche merito della madre se tra le sorelle, nonostante litigi e invidie, prevalga “la sorellanza ” (finisce per quale lingua italiana non offre l'equivalente femminile della fratellanza), il gioco di squadra e il coinvolgimento reciproco nell'etica del lavoro, sottolineato dalla necessità e importanza dell'autoaffermazione femminile. In questo senso è chiarificatore l'intervento dell'acritica e docente universitaria Nina Auerbach che sostiene, nel suo saggio Communities of Women (1978), che “ Piccole Donne è una vicenda di dà che si sostengono reciprocamente e non già come un percorso di dà che imparano servito gli uomini. La storia di Piccole dà ePiccole offre crescono ruota attorno all'emancipazione-maturazione di quattro sorelle, dotati di cameratismo paritetico con i coetanei di sesso maschile e orgogliosi della loro precoce indipendenza economica. ”

Dal libro sono stati tratti diversi film:

Nel 1918 venne girato Little Women diretto da Harley Knoles 

Nel 1933 George Cukor diresse Piccole dà , interpretato da Katharine Hepburn

Nel 1949 Mervyn Le Rory diresse Piccole dà con Elizabeth Taylor (Amy)

Nel 1955 venne trasmesso in tv da Piccole , diretto da Anton Giulio Majano 

Negli anni '80 sono stati tratti dal romanzo due anime : Piccole dà ( Toei Animation , 1981 ) e Una per tutte, tutte per una ( Nippon Animation , 1987 )

Nel 1994 Piccole ha girato dalla regista Gillian Armstrong con protagonista Winona Ryder

Nel 2017 BBC One ha trasmesso la mini tv che Piccole regala , sceneggiata da Heidi Thomas

Nel 2019 Greta Gerwig ha diretto un nuovo adattamento cinematografico, intitolato sempre Piccole , in cui recitano Meryl Streep ed Emma Watson 

 

 

 

 

 La condivisione tra esseri umani, i diritti delle donne, l’abolizione della schiavitù sono temi fondamentali in tutta l’opera di Louise May Alcott. I due personaggi che maggiormente incarnano tali valori e rappresentano l’intraprendenza femminile, la ricerca di un mondo più giusto,  sono Jo  e sua madre, Marmee Curtis March. Nel romanzo “Piccole donne crescono”, quando la zia burbera ma sempre generosa, lascia alla sua morte in eredità a Jo la sua villa di Plumfield, questa decide a sorpresa di non venderla per risolvere i problemi economici, ma di farne una scuola innovativa, una scuola per tutti anticipando anche di molto i tempi, grazie all’aiuto sostanziale del bravo futuro marito Fritz. E così Jo dichiara alle sorelle e ai genitori: 

- Bambini. Voglio aprire una scuola per bambini, un buon collegio che abbia il sapore di una casa. Io mi prenderò cura di loro e il loro e all’insegnamento penserà Fritz (…) Prima di incontrarmi con Fritz fantasticavo che un giorno, quando fossi riuscita a raggranellare un po' di soldi e quando nessuno avesse più bisogno di me, avrei preso in affitto una grande casa dove raccogliere i bambini poveri, derelitti e occuparmene personalmente, per rendere loro la vita loro molto meno dura la vita prima che fosse molto troppo tardi. Ne vedo così tanti correre verso la rovina, perché non trovano aiuto al momento giusto. Voglio fare qualcosa per loro perché mi sembra intuire quali sono i loro desideri, i loro dolori, e credetemi, verrei essere la madre che spesso non hanno!

Più avanti, sempre in “Piccole Donne Crescono”, Jo dichiara che nella sua casa riserverà anche alcuni posti nella casa per i figli dei ricchi. 
“E poi, anche i figli dei ricchi, a volte, hanno un grande bisogno di cure e di affetto. Ne ho visto tanti abbandonati in mano alla servitù o costretti a studiare anche se non ci riuscivano, e questa è crudeltà bella e buona. Poi ci sono quelli che vengono su male perché si sentono trascurati, o perché hanno perso la madre. Inoltre anche i migliori devono superare l’età più difficile ed è proprio quello il momento in cui hanno bisogno di maggior pazienza e tenerezza. La gente ride di loro, li respinge e se ne disinteressa, poi pretende che, da un giorno all’altro, si trasformino da graziosi bambini in giovani impeccabili.”

Nel libro successivo “Piccoli uomini” un nuovo ragazzo si presenta a Plumfield per essere accettato nella casa. È Nat. un giovane orfano analfabeta che in precedenza suonava il violino nelle piazze con il padre girovago.   Attraverso gli occhi stupiti del ragazzo, nel romanzo vengono raccontati i metodi educativi innovativi della casa/scuola.  I dodici bambini ospiti imparano le nozioni scolastiche grazie alle divertenti lezioni di Fritz, crescono come essere umani grazie agli insegnamenti di vita di Jo. Ogni ragazzo poi è valorizzato per le cose che sa fare e le sue potenzialità, ad ognuno è assegnato un piccolo terreno dove può coltivare ciò che desidera e poi rivendere il raccolto come insegnamento alla sopravvivenza nella vita futura, e tutti gli ospiti hanno persino il diritto di adottare un animale del quale dovranno poi prendersi cura. 
I due genitori/educatori non fanno differenza di trattamento tra i loro figli naturali e gli ospiti: tutti sono invitati a coltivare le proprie passioni; chi suonando uno strumento musicale, chi preparando torte, chi inventando nuovi oggetti. Nat, ad esempio, oltre a guadagnarsi soldi nelle feste suonando il violino, scopre di essere portato particolarmente per la meccanica. Nella casa/scuola di Plumfield non esistono pregiudizi tra maschi e femmine, bianchi e neri, bambini con problemi fisici e gli altri. 
Ma non tutto funziona bene. I bambini litigano, fanno dispetti, raccontano bugie. Mamma Jo scrive così tutte le mancanze nel diario delle coscienze, che ogni bambino una volta alla settimana è tenuto a leggere nel segreto, per riconoscere gli errori e migliorare in futuro. L’idea di fondo di Jo e Fritz è che se un ragazzo sbaglia, il primo responsabile sia l'educatore. L’arrivo di Dan, un amico ribelle di Nat, metterà però in crisi tutto il sistema educativo della scuola. Compariranno così strane punizioni e momenti di dubbio e sofferenza. Fino a quando, istigati da Dan, alcuni ragazzi decidono di giocare di nascosto a poker, bere alcool, fumare sigari. Senza volere bruciano però il dormitorio dei maschi.  Il professore Fritz, molto addolorato, è così obbligato a fare il seguente discorso: 

"- Credo, che Tommy sia già stato punito abbastanza- disse - Si ricorderà a lungo che certe cose è meglio lasciarle perdere. Nat si è preso un bello spavento. È pentito e cercherà di essere più obbediente. Per quanto ti riguarda, Dan, mi accorgo di aver sbagliato ad essere tanto indulgente. Non posso permetterti di traviare gli altri in questo modo e non posso continuare a sprecare il mio tempo cercando di insegnare a un sordo. Saluta quindi i compagni e prega la tata di mettere le tue cose nella mia valigetta nera. 
- Dove lo manda signore? -Domandò Nat.
- In campagna dal Signor Page, che è una persona saggia e molto gentile. Dan, se si comporterà meglio che qui, potrà trovarsi bene con lui. 
- Tornerà? - domandò Demi.
- Dipende da Lui. Lo spero."

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                        MARINO MURATORE curatore della rubrica

 

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