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Fulvia Degl'Innocenti

Marino Muratore, ideatore e curatore della rubrica

 

La scrittrice per l’infanzia “Fulvia Degl'Innocenti ” è la protagonista della rubrica settimanale del Sistema Bibliotecario Urbano di Genova

La rubrica “Una settimana con...,” iniziativa del Sistema Bibliotecario Urbano, ha come protagonista della settimana la scrittrice per ragazzi “Fulvia Degl’Innocenti. Con i suoi video dedicati ai giovani lettori della città di Genova e della Liguria, racconterà e leggerà brani dei suoi lavori: “La libraia” e “L’Accademia delle Befane”.

Biografia

Fulvia Degl'Innocenti, di professione giornalista a Famiglia Cristiana e scrittrice per bambini e ragazzi, è nata a La Spezia. Dopo la laurea di Pedagogia conseguita all'università di Genova, si è trasferita a Milano per seguire una scuola di giornalismo alla Cattolica. La sua vita è dedicata in ogni forma alla scrittura, un sogno di quando era bambina e che ora realizza ogni giorno con rinnovato entusiasmo. Ha lavorato per un po' di anni come maestra e freelance, poi è approdata alla redazione del settimanale per ragazzi “il Giornalino” dove è rimasta oltre venti anni. Da quando nel 1998 ha iniziato a scrivere libri, non ha più smesso ed è arrivata a 110 pubblicazioni e tante altre sono in arrivo. Ha scritto un po' di tutto: albi illustrati, prime letture, romanzi, raccolte di racconti, biografie. Alcuni dei suoi libri sono “volati all'estero”, in circa venti paesi, e altri sono stati premiati. Tra i premi che ha vinto Il premio Bancarellino e il premio Andersen nel 2015 per il miglior libro fatto ad arte con la pubblicazione “Io sono così. Fulvia Degl'Innocenti dirige anche una collana di libri per edizioni Paoline, il Parco delle storie, ed è la presidente di Icwa, Associazione italiana degli scrittori per ragazzi. Crede fermamente che l'amore per la lettura sia un dono prezioso da trasmettere ai bambini, e cerca di farlo anche lei incontrandoli nelle scuole, nelle librerie, nelle biblioteche e nei festival. Nel suo tempo libero ama cucinare, suonare il pianoforte, vedere film e naturalmente leggere. Nelle sue interviste dichiara spesso “Devo molto alle biblioteche, perché da giovane non potevo permettere di acquistare i libri, e li prendevo in prestito. E in una biblioteca ho anche ambientato due miei libri: Mistero in biblioteca, per bambini dagli 8 anni, e il romanzo Cattive memorie, rivolto agli adolescenti, che ha vinto il premio Peppino Impastato e il premio Città di Como.”

Tra i suoi lavori per i più piccoli ricordiamo: I capricci di Rosabella, Una stella tutta per me, Questa non è una papera, La sciarpa più lunga del mondo, La chiamavano Carotina. Per gli adolescenti invece i romanzi; La ragazza dell’est, Sopravvissuta, La libraia, Un cuore nel gesso, Cattive memorie, Chi era mio padre, Sotto voce, Un attimo, tutta la vita.

 

Bibliografia

Le principali pubblicazioni:

l primo voto di Matilde, Settenove
Max e Giulia, La margherita
L’accademia delle Befane, Arka,
I colori della pioggia, Mimebù
La scatola delle avventure, Mimebù
Vuoi giocare con noi?, Il castoro
Questa non è una papera, Il castoro
La sciarpa più lunga del mondo, Giunti
La chiamavano Carotina, Buk Buk
Sotto voce, Pelledoca
Sandro Pertini, amato presidente, Buk Buk
Ilaria Alpi, una reporter senza paura, Buk Buk
Greta e le altre, un pianeta da salvare, Settenove
Una stella tutta per me, Piemme
Vacanze in balcone, Biancoenero
Un attimo tutta la vita, Raffaello
Portami con te, Raffaello
La bottega dei sorrisi, Paoline
Un folletto in cucina, Paoline
Wangari, la madre degli alberi, Coccolebook
Cattive memorie, San Paolo
La libraia, San Paolo
Sopravvissuta, San Paolo
La ragazza dell’Est, san Paolo
Io, Titanic, Il gioco di leggere

 

 

“L’Accademia delle Befane”, pubblicato nel novembre 2020. In un mondo contemporaneo dove l’apparenza conta sempre più, in una realtà dove le immagini patinate riscuotono sempre maggior successo e hanno quasi preso il sopravvento sulla parola, in un contesto sociale dove uomini e donne dedicano sempre più tempo per migliorare l’aspetto estetico e contrastare l’invecchiamento, l’autrice costruisce una curiosa storia all’incontrario, dove la bellezza diventa persino un problema e la protagonista deve “rendersi brutta” per realizzare il suo sogno. L’invenzione del racconto nasce da due domande fondamentali: “Quante sono le befane?” e “Come si diventa befane?”. La prima risposta è semplice: tante! Se così non fosse come riuscirebbe una sola befana a portare il sei gennaio doni in tutte le case del mondo? Il secondo quesito richiama all’impegno: anche diventare BEFANE richiede profonda preparazione, frequentare lezioni e fare molte pericolose esercitazioni. Il luogo magico di apprendimento della particolare professione è l’Accademia delle BEFANE, un luogo impossibile da trovare sulla mappa, ma che si rivela per incanto solo alle aspiranti che vogliono svolgere il delicato compito. Rebecca desidera ardentemente entrare nell’Accademia ma è bellissima e per questo la prima volta la sua domanda d’ingresso viene respinta: le befane devono aver perlomeno un naso grosso e storto, peli tra le orecchie e nel naso, occhiali spessi da vista, dentatura da criceto. S’ è mai vista una befana bionda e bella come una principessa? Grazie ad un abile truccatore Rebecca però riuscirà a varcare la porta dell’Accademia dove metterà in mostra le sue incredibili abilità. Ma come sempre nelle belle storie ci sono imprevisti da risolvere per arrivare al lieto fine.

L'Accademia delle Befane è un albo, magistralmente illustrato da  Anna Laura Cantone, che può insegnare ai bambini quanto sia possibile realizzare quello che si desidera nella vita. E non è importante essere robusti, bassi, alti o persino eccessivamente belli. Basta l’impegno.

 

Lia è una ragazza molto giovane all’inizio del romanzo “La libraia”. È una ribelle, figlia di un padre sconosciuto e di una madre che non ha alcun senso pratico, che trascura i suoi figli tanto è così presa dal guardare telenovelas, mangiare nel modo più disordinato possibile, comprare cellulari costosi con i soldi dei sussidi per la nascita del nuovo neonato, rimanere catatonica per ore sdraiata sul divano. Per questo Lia, ragazza meravigliosamente ribelle ma anche tristemente senza regole, vive in una comunità per minori.

Anche i servizi sociali che si sono presi cura di lei sono sicuramente i peggiori della penisola italiana: inseriscono la ragazza prima in una famiglia affidataria nella quale fallisce il progetto di accoglienza, la fanno ritornare in comunità, riprovano con un’altra famiglia dove il programma di lavoro naufraga miseramente, e quindi Lia ritorna al punto di partenza: una storia di rifiuti e incomprensioni che si ripete all’infinito. La ragazza nel romanzo assume così il ruolo di una cavia d’incredibili tentativi paradossali. I Servizi Sociali, sicuramente in buona fede, provano anche l’avvicinamento con il padre, improvvisamente ricomparso e che vuole riconoscere la figlia. La relazione genitoriale pare questa volta procedere bene, ma l’uomo, proprio durante il primo week-end con Lia in casa, deve partire all’improvviso per la Svizzera giacché il suo lavoro è di autista di autobus turistici. La ragazza si trova da sola e quale migliore occasione per combinare nuovi guai?

Solo qualche giorno dopo la ragazza e i servizi sociali scoprono che il padre di Lia ha un’altra famiglia nel paese di origine e quindi Lia prova una nuova delusione. Con una situazione simile che la circonda, con un Tribunale dei Minori completamente assente, le trasgressioni di Lia diventano sempre più gravi durante la sua crescita. Prima si limita a non studiare, poi progressivamente comincia a rubare, lavora come minorenne nella terribile discoteca Flash Noir ballando seminuda, infine per soldi si presta a divenire un piccolo corriere dello spaccio. Tutto sempre riuscendo a ingannare il mondo educativo che le sta intorno. Lia viene scoperta però alla fine da un poliziotto e grazie alla benevolenza di un ispettore di polizia che decide di chiudere un occhio, alla pazienza di un assistente sociale che si definisce persino "angelo custode" della ragazza, all’amore di una mamma affidataria, finalmente Lia ha una proposta sensata, coraggiosa, educativa e, soprattutto, a misura sua. Dopo la prima parte del romanzo nella quale l’autrice Fulvia Degl’Innocenti ha volutamente esasperato la disastrosa realtà degli adulti, coinvolgendoci però fino in fondo nelle sorti della protagonista, inizia così la seconda meravigliosa metà del libro. La ragazza si ritrova a Tortona a lavorare come aiutante stagista in una minuscola libreria. Nulla è scontato, le regole della libraia sono strane e particolari, come pure i suoi poteri di ascolto dei problemi del cliente che riesce ad aiutare consigliando un libro e proponendo una tisana. Il rapporto tra la giovane ragazza e la libraia cresce con mille contraddizioni e coinvolge all’infinito il lettore. Anche la libraia ha un segreto e Lia ama i segreti, per questo mette le sue capacità per scoprirlo. Il finale del romanzo è veramente imprevedibile e lascia il lettore felice e a bocca spalancata.

Libri nel catalogo bi.G.met.

 

 

 

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