La rubrica “Una settimana con...,” è dedicata questa settimana allo scrittore Theodore Seuss Geisel (1904-1991) L’autore, conosciuto semplicemente come dr. Seuss, è sicuramente il più amato autore per bambini della storia della letteratura infantile americana, e non solo. Il successo delle sue storie (quasi 600 milioni di copie vendute in tutto il mondo) è stato e continua ad essere tale che una classifica tedesca lo ha inserito nella lista delle mille persone più significative del secondo millennio. Nel 1984 Seuss è stato insignito del Premio Pulizer “per il suo contributo di quasi mezzo secolo all’educazione e al divertimento dei bambini americani e dei loro genitori."
Biografia
Theodor Seuss Geisel (1904- 1991) è nato a Springfield nel Massachusetts. Suo padre, oltre a gestire la birreria di famiglia poi chiusa nell’epoca del proibizionismo, divenne sopraintendente del Parco della città che racchiudeva un grande giardino zoologico. Fin da piccolo Theodore Seuss cominciò a disegnare,in modo curioso e comico, gli animali ospiti dello zoo. Anche la madre Henrietta ha avuto una importante influenza positiva sul figlio, raccontando storie brevi, fiabe e soprattutto filastrocche. Durante la prima guerra mondiale Theodor Seuss venne continuamente preso in giro dai coetanei per le sue origini tedesche. Per dimostrare il suo attaccamento alla nazione americana, si trasformò così in uno dei migliori venditori della rivista patriottica U.S. Liberty. E così venne scelto per essere premiato dal Presidente Roosevelt, ma per un disguido, Theodor Seuss fu allontanato dal palco:da quel momento ebbe sempre paura di parlare in pubblico. Negli anni successivi si fece notare per la sua grande capacità di disegnare fumetti divenendo il redattore della rivista del college. Per aver partecipato ad una festa dove aveva assunto alcool, gli fu proibito di continuare a pubblicare i suoi disegni. Per quel motivo Geisel inventò lo pseudonimo Dr. Seuss e continuò l’attività di fumettista. Finito il college, il padre lo mandò a studiare in Inghilterra ad Oxford, ma Theodor Seuss non ebbe alcun risultato positivo. proprio perché trascorreva la maggior parte del tempo nel creare i suoi fumetti. Ritornato negli Stati Uniti, cominciò a lavorare come disegnatore e fumettista per campagne pubblicitarie, riviste come Vanity Fair e molti giornali.
Durante un viaggio con la moglie verso l’Europa, creò il suo primo album illustrato, riproducendo con parole e disegni i rumori prodotti dal motore della nave. Dopo ben 27 rifiuti editoriali, il Dr. Seuss incontrò casualmente un compagno del College che lo aiutò a pubblicare il libro che l’autore aveva deciso di bruciare. La storia ebbe successo in quanto il testo e le illustrazioni erano divertenti e originali. Durante la seconda guerra mondiale il Dr. Seuss fu destinato alla Divisione Propaganda ed Educazione dove produsse molti cartoni animati contro Hitler e il nazismo, lavorando anche con il regista Frank Capra. Al suo prodotto “Design for death” nel 1947 è stato assegnato l’Oscar come miglior documentario. La successiva svolta nella sua vita avvenne nel maggio 1954, quando la rivista Life pubblicò un reportage nel quale dimostrava che la letteratura per ragazzi americana era noiosa e non invogliava a imparare a leggere. Il giornalista che aveva scritto l’articolo, esortò il DR. Seuss a rinnovare il settore, lanciando però anche una sfida: l’autore doveva scrivere la storia con molto meno delle 400 parole importanti elencate nell’articolo. Il dr. Seuss scrisse così “Il gatto e il capello matto” usando solo 220 parole tra quelle proposte. Il libro ottenne un incredibile successo anche per le meravigliose illustrazioni e divenne il simbolo della nuova letteratura per ragazzi. Theodor Seuss scrisse molti altri capolavori, tra i quali segnaliamo: Il Grinch (dal quale sono stati tratti un film e un musical che ha sempre grande successo nel periodo di Natale), “Prosciutto e uova verdi”, “La battaglia del burro”contro la corsa agli armamenti, “Il Lorax” scritto per stimolare i bambini e gli adulti a riflettere sui danni dell’inquinamento ambientale, “L’uovo di Ortone”, “C’è un mostrino nel taschino”.
Le storie del Dr. Seuss, quasi tutte in rima, sono divertenti, tenere e al tempo stesso profonde. Con l’aiuto dei suoi personaggi fantastici, l’autore affronta temi come l’adozione, la fedeltà alla parola data, la tutela delle minoranze e dei loro diritti, l’inquinamento, la folle corsa agli armamenti. Seuss non si stanca mai di sottolineare il contrasto tra il bisogno di fantasia dei bambini e l’incapacità degli adulti di andare oltre la realtà e, attraverso i suoi disegni e le sue filastrocche solo apparentemente assurde, ci insegna ad osservare la vita da ogni angolazione possibile, ma sempre con grande delicatezza e umorismo. A Mississauga, in Canada, è stato aperto nel 2019 “The Dr. Seuss Experience”, un'attrazione per famiglie e bambini senza età, che permette di vagare nel vertiginoso labirinto sostenuto da migliaia di palloncini, passeggiare tra trifogli torreggianti ascoltando «Horton Hears a Who!», arrampicarsi sugli alberi della Valle di Truffula e ancora diventare il direttore di un fantasioso circo.
Il Gatto con il cappello matto
Per raccontare il libro riportiamo la stupenda recensione comparsa il 5 aprile 2019, sulla pagina web “I giovani lettori”
“Opera del genio del Dr. Seuss, Il gatto e il cappello matto è una bizzarra commedia illustrata che traghetta il bambino nei meandri della dialettica tra razionalità e fantasia, portando in scena personaggi tanto buffi, quanto archetipici.
Prendendo spunto dalla consueta giornata di pioggia, che sta ai bambini come la kryptonite sta a Superman, Il gatto e il cappello matto porta i giovani lettori a misurarsi con un universo volutamente estremo, dove al desiderio di divertimento si accompagna la paura di andare oltre i limiti imposti dal buonsenso e dal controllo genitoriale.
Delegando a un pesce saccente e puntiglioso e a un gatto assolutamente fuori dagli schemi il compito di rendere quasi tangibile il conflitto tra ragione e sentimento, dr. Seuss illustra al bambino, ancora una volta, l’infinito potere della fantasia e, al contempo, la necessità di incanalare le pulsioni verso le loro naturali valvole di sfogo, onde evitare di doversi trovare a fare i conti con il demone del pentimento.
La noia provocata da una giornata di pioggia può, infatti, essere sconfitta solo se i bambini, logicamente confinati tra le mura domestiche, riescono a vedere la loro dimora come il teatro d’infinite avventure e d’immense fantasie, ma solo a patto che la volontà di trasformare la casa nel teatro delle loro emozioni non finisca col demolire la stessa casa e nel produrre una devastazione fine a se stessa.
In quest’ottica, Il gatto con il buffo cappello rappresenta lo spirito giocondo, anarchico e caotico dei bambini, volenterosi di divertirsi hic et nunc, mentre il pedante pesce assume lo scomodo ruolo del “super-io” infantile, perennemente alle prese con il timore della conseguenza e con una diffidenza estrema nei confronti della sua controparte.
La lunga dialettica si risolverà con una sorta di artificio, che permetterà alla fantasia di vincere se stessa e di riportare tutto alla calma, dopo aver sconvolto la casa, metafora della mente del bambino e dei confini che percepisce.
Scritto integralmente in rima, Il gatto e il cappello matto è un libro piuttosto lungo, che si addice alle esigenze di bambini cresciutelli (sopra i cinque anni, sicuramente), per via di una struttura narrativa che difficilmente può venire integralmente seguita da bimbi molto piccoli e molto poco a loro agio con narrazioni “caotiche” e articolate.
Il gatto e il cappello matto, storia di una giornata di pioggia
Il gatto e il cappello matto narra di due fratelli (il maschio è l’io narrante) che fissano desolati la finestra, aspettando invano che la pioggia cessi o che qualcosa d’indefinito giunga a salvarli dalla noia assoluta nella quale sono precipitati, proprio a causa del maltempo.
All’improvviso, si sente un forte rumore che preannuncia l’avvento in casa di uno strano gatto antropomorfo (la fisionomia ricorda molto da vicino quella del Grinch), che apre la porta e invita i bambini a divertirsi, senza nemmeno essersi presentato.
Il gatto conosce, infatti, tantissimi giochi che possono raddrizzare la giornata di Sally e di suo fratello, senza che la loro mamma, al momento assente, possa aver nulla da recriminare, quando farà ritorno a casa.
Prima che il gatto possa dare dimostrazione di quanto ha appena annunciato, interviene il pesce rosso domestico, invitando i bambini a non fidarsi di quello strano individuo e a scacciarlo da casa, dato che mamma non c’è e che i bambini sanno benissimo di non poter rimanere da soli in compagnia di estranei.
Mentre i bambini sono perplessi e riflettono su quale delle due campane ascoltare, il gatto prende di petto la situazione e inizia a giocare con la boccia del pesce, sollevandola sopra il suo ombrello, senza che le lamentele del pesce riescano a turbarlo.
I giochi di prestigio aumentano d’intensità e il gatto comincia a tenere tra le mani svariati oggetti domestici, tra i quali l’ormai immancabile boccia del pesce, e a tenerli in equilibrio.
Il funambolico felino incanta i due bimbi con un’escalation di acrobazie, mantenendo in equilibrio precario tutto quanto gli capita a tiro, fino a quando il fatidico equilibrio non si rompe e gli oggetti precipitano rovinosamente al suolo.
Il pesce, che nella caduta è finito dentro una teiera, ormai non ne può più e si lamenta a gran voce del rovinoso gioco e del suo artefice, riprendendo il gatto per aver distrutto mezza casa e invitandolo ad andarsene.
Nonostante gli errori commessi e la confusione procurata, il gatto non ne vuole proprio sapere di andarsene, perché a suo avviso, tutto ciò che fa è divertente e, giusto per rincarare la dose, esce e si ripresenta subito dopo con uno scatolone rosso.
Dallo strano baule, chiamato dal gatto “DIVERTIMENTO-IN-SCATOLA”, fuoriescono rapide due strane creature, chiamate proprio “Coso uno” e “Coso due”, che, dopo essersi presentati e aver ostentato un minimo di calma apparente, cominciano a giocare per casa con due aquiloni.
Inutile dire che il livello di trambusto, confusione e devastazione prodotto dai due “cosi” è massimo, al punto che i due bambini, su invito del pesce, si trovano costretti a catturarli e a metterli alla porta, in compagnia del loro bizzarro padrone.
Quando la casa è ormai ridotta a un campo di battaglia e il pesce può predicare liberamente sul latte versato, a sorpresa, si ripresenta il gatto che sistema tutto grazie ad uno speciale macchinario.
Il gatto e il cappello matto termina con la mamma che rientra in casa e trova i due bambini nell’identica posizione in cui li aveva lasciati; vale a dire seduti davanti alla finestra a fissare la pioggia che scende.”
Il gatto e il cappello matto, la fantasia al potere
Come premesso, Il gatto e il cappello matto non è altro che una brillante metafora sul potere della fantasia e sulla necessità di fare in modo che sia la fantasia stessa a porsi un argine, nel momento stesso in cui il bambino impara a lasciarle libero sfogo.
In quest’ottica, lo spazio esteriore della dimora domestica non è altro che una rappresentazione fisica del conflitto che regna nella mente del bambino, perennemente sospeso tra il libero sfogo delle proprie pulsioni e il timore delle conseguenze.
A uno sguardo più attento, Il gatto e il cappello matto non è dunque altro che un colossale invito a liberare la fantasia, mantenendo sempre quel minimo controllo che consente alla mente, prima ancora che alla casa, di non venire sconvolta da un piacere senza freni e fine a se stesso.
Classico ormai senza età, Il gatto e il cappello matto è dunque un libro indicatissimo per tutti quei bambini che guardano con desolazione la pioggia battente e che non sanno come riorganizzare il loro spazio interno.”
Alcuni link utili di video letture del “Gatto con il cappello matto”
Prosciutto e uova verdi
Prosciutto e uova verdi del Dr. Seuss, pubblicato la prima volta nel 1960, è uno di quei libri per l’infanzia che resterà per sempre un classico. La bellezza non consiste nel solo testo in rima, ma anche nelle incredibili illustrazioni prodotte dall’autore che accompagnano meravigliosamente il ritmo delle parole. Il racconto, rigorosamente in rima utilizza solo 50 parole che creano immagini incredibili, ipnotizzano il lettore in un vortice affascinante e unico. A ben ragione si dice che il dr. Seuss abbia inventato un nuovo modo di scrivere libri per l’infanzia. Anche la traduzione in italiano da parte di Anna Scarfatti è divertente e folle, credo molto simile alla versione in inglese. Il racconto è piuttosto semplice: un certo Nando, detto Ferdi, buffa creatura impossibile da classificare, tenta in ogni modo di convincere uno strano personaggio a mangiare delle squisite uova verdi, contornate da un bel cosciotto di prosciutto del medesimo colore. I due protagonisti cominciano a litigare, girovagando nei luoghi più impensati e coinvolgendo personaggi d'ogni genere: dai topi ai tavolini, dalle casse ai treni, in una sarabanda variopinta, folle e divertente. Riuscirà alla fine l'instancabile Ferdi a offrire al suo compagno brontolone almeno perlomeno un assaggio?
Proponiamo due brevi rime tratte dal libro. L’inizio e una filastrocca a pag. 30, e 32 del testo.
Quel tal Nando
Detto Ferdi!
Non Mi Piace
Quel tal Ferdi!
Vuoi
Prosciutto e uova verdi!
Non li voglio
Detto Ferdi.
Non mi piacciono
Prosciutto e uova verdi.
…..
Il treno! Il treno!
Il Treno! Il treno!
Dai ne hai voglia
Sopra il treno?
Né sul treno, né sul ramo
Né sull’auto, ma scherziamo!
Non potrei dentro una cassa
Né con una volpe bassa.
Non li mangio a tavolino.
Non li mangio con il topino.
Non li mangio qua né là.
Non li voglio e non mi va.
No al prosciutto e uova verdi,
Non li voglio, detto Ferdi.
Un libro che insegna ai bambini, e non solo, a non fare capricci per mangiare la minestra, la verdura e... prosciutto e uova verdi!
Il libro è stato citato in molti film: L'asilo dei papà in una scena in cui il protagonista Charlie, lo legge ai bambini che frequentano il suo asilo, viene letto in Mi chiamo Sam da Sam alla piccola Lucy. e nel finale del film My life - Questa mia vita
Nel film A beautiful mind, la piccola Marcee ne tiene in mano una copia quando, a braccia aperte sulle scale di Princeton, cerca di attirare l'attenzione di John Nash, in una delle ultime scene della pellicola. Nel 2019 è stato riadattato in una serie su Netflix dallo stesso titolo, pubblicata dalla Warner Bros.
Video letture di “Prosciutto e uova verdi”
I libri nel catalogo di bi.G.met
MARINO MURATORE curatore della rubrica