Marino Muratore, ideatore e curatore della rubrica
La rubrica “Una settimana con...,” iniziativa del Sistema Bibliotecario Urbano, ha come protagonista della settimana la scrittrice “Daniela Palumbo” una delle autrici per ragazzi più conosciute in Italia.
Biografia
Daniela Palumbo è nata a Roma, vive a Milano.
Scrittrice per l'infanzia e l'adolescenza. Giornalista.
Lavora presso il mensile di strada, Scarp de' Tenis, di Caritas Ambrosiana.
Collabora presso editori: Giunti, Piemme, Mondadori, San Paolo, Paoline, Electa-Young Mondadori, EL, Einaudi Edizioni, La Nuova Frontiera Junior, Terra Santa, Coccole Edizioni, Sinnos, Castoro, Coccole Books, Mundo Leitura.
Premi letterari Ha vinto il Premio Battello a Vapore Piemme 2010, con il libro Le valigie di Auschwitz.
In seguito: Il Gigante delle Langhe, Giovanni Arpino, Laura Orvieto, Minerva (due volte, nel 2013 e nel 2019), Premio Castello di Sanguinetto, Le terre del Magnifico, il premio catalano Atrapallibres per il libro Le valigie di Auschwitz.
Ha avuto il riconoscimento della critica nel Premio Cento per il libro Il mio migliore amico.
Ha ricevuto una Menzione d'Onore all'IFERS PRIZE international 2019, con il libro: Re Fausto e la corona che pesava troppo, Piemme.
Ha ricevuto il premio speciale, La chiave di lettura 2019 del Premio Galdus che dal 2015 viene assegnato all’autore più apprezzato e letto dagli studenti dell'Istituto.
Traduzioni Cina, Argentina, Spagna, Colombia, Turchia, Corea, Cile, Messico, Perù, Polonia, Brasile.
Teatro Il libro Le Valigie di Auschwitz e il libro Fino a quando la mia stella brillerà (co-autrice è la senatrice Liliana Segre) sono diventati spettacoli teatrali per i ragazzi: l'adattamento teatrale, dal testo letterario, è stato realizzato dall'autrice stessa.
Titoli:
L'autrice svolge incontri e laboratori di scrittura nelle scuole con gli studenti e le studentesse. In qualità di scrittrice per l'infanzia e l'adolescenza è relatrice di incontri di formazione per insegnanti e genitori sull'educazione alla lettura.
Note:
Nel settembre 2021 Laura Marcela Piedrahita Ramírez e León J. Restrepo Quirós, studenti di un Master di Scienze dell’Educazione, a Medellín, in Colombia, hanno realizzato il loro progetto di laurea attorno allo studio del libro Las Maletas de Auschwitz (Le valigie di Auschwitz, Piemme, tradotto in Colombia). In particolare, gli studenti di Scienze dell’Educazione hanno analizzato le caratteristiche del legame tra i sopravvissuti e la narrazione dalla letteratura testimoniale dei campi di concentramento e sterminio. Il risultato è stata una proposta didattica destinata a essere inglobata nelle aule, consultabile nel link alla pagina della Biblioteca Universitaria San Buenaventura, Colombia, e disponibile con strumenti di ricerca come Google Scholar
http://bibliotecadigital.usb.edu.co/handle/10819/8305
Nell'agosto 2016 è stata invitata a tenere una conferenza al Foro Internazionale per la promozione del Libro e della Lettura (si tiene da 22 anni) nella provincia del Chaco, Argentina. Il Foro Internazionale per la promozione del Libro è organizzato dallo scrittore italo-argentino Mempo Giardinelli. La relazione ha avuto il seguente titolo: Come raccontare ai bambini e ai ragazzi la complessità.
Nell'ottobre 2015 ha partecipato come relatrice al convegno organizzato dall'editore colombiano Norma all'interno del Festival della letteratura per ragazzi che si tiene a Bogotà. Il convegno di Norma Editoriale si è tenuto presso l'Università Javeriana. Il suo intervento ha avuto il seguente titolo: Scrivere per ragazzi su temi difficili.
Per le edizioni Paoline Editoriale Libri ha ideato e curato due collane di libri:
Mi Riguarda, per bambini e bambine della scuola primaria;
Strettamente Personale, libri-diario per gli adolescenti e le adolescenti.
Riferimenti:
su twitter è @danielapalumb10 - su instagram è danielalapalumbo
Daniela Palumbo è socia dell'associazione ICWA, scrittori e scrittrici italiani di letteratura per l'Infanzia e l'adolescenza.
Gli sbagliati del Dubai
Victor, Sestina, Maya, Sebastiano, Letizia, Valentino, Leonardo e Diego sono gli otto ragazzi protagonisti del bellissimo romanzo di Daniela Palumbo intitolato “Gli Sbagliati del Dubai”. Ognuno di loro ha un soprannome che lo identifica per le proprie passioni e fragilità, ma soprattutto ha una storia che a volte pesa come un macigno nella sua giovane vita adolescenziale. C’è chi ha il patrigno processato per violenze sulla mamma; chi vive ogni giorno le discriminazioni razziali per appartenere a una famiglia rom; chi ha la madre che è scappata in Germania, abbandonando poi per sempre il figlio; chi ha rischiato di essere abusata dai coetanei del quartiere per la sua bellezza ed è così diventata una giovane aggressiva e cinica... Ognuno degli sbagliati del Dubai vive nel segreto il proprio dramma, al massimo è riuscito appena a sussurrarne una piccola parte a un amico del cuore. I ragazzi abitano in un quartiere degradato della periferia di una città anonima (che potrebbe essere Roma), dove le storie di sofferenza si sommano e si moltiplicano. L’unico posto che si differenzia nel quartiere è il centro commerciale Dubai, un edificio enorme, un non luogo, dove ci sono luci abbaglianti e negozi scintillanti, dove ogni cosa diventa merce, anche le persone che vi entrano. Eppure, per chi abita nel quartiere è quello il vero cuore del quartiere. “Chi entrava nella Dubai, si trasformava in un corpo molle pronto a essere sopraffatto dal desiderio”.
Il romanzo prende inizio con l’incontro conflittuale di Diego, il vero protagonista della vicenda, e Sonia, l’ex fidanzata di suo fratello Flavio. La ragazza deve consegnare una lettera scritta da Flavio, una lettera che doveva essere letta al compimento di un anno dalla sua morte per overdose. Diego è particolarmente arrabbiato con Sonia: la reputa responsabile della morte del fratello perché nell’ultimo periodo lo aveva abbandonato. Decide così di non aprire la lettera: sa che lo farebbe soffrire troppo. Lui era molto legato al fratello maggiore.
Diego, senza convinzione si avvia verso la scuola.
Intanto Victor, compagno di classe e amico di Diego, ha deciso di organizzare una giornata speciale e propone agli altri della compagnia di stare vicino al suo migliore amico, consapevole del suo malessere.
“Sta venendo Diego, raga. Oggi non si tocca. È a pezzi, Un anno senza Flavio. Si fa quello, che dice lui, glielo dobbiamo”.
Tutti i compagni (anche chi salterà un’interrogazione di matematica nonostante il professore lo abbia appena visto all’ingresso della scuola) decidono di seguire Diego nella sua proposta di andare al “Dubai”. Prende così avvio quella che diventerà “la grande fuga”, una giornata con mille sorprese che però Daniela Palumbo, grazie alla sua capacità di analizzare i significati della realtà con leggerezza e profondità, trasformerà in occasioni di crescita per ogni ragazzo.
Il Centro Commerciale quel lunedì mattina del 18 marzo, non presentava particolari attrazioni e così i ragazzi decidono di andarsene. Proprio in quel momento una voce conosciuta chiama gli ex-compagni di scuola. È Jessica che dichiara con poco rimpianto di aver abbandonato gli studi per lavorare come barista, dodici ore al giorno per 500 euro al mese di stipendio. Racconta anche di essere stata maltrattata dall’ex-fidanzato che lavora nel banco frutta, anche lui nel centro commerciale. Gli amici decidono di vendicarla, rovesciando cassette di mele, arance e verdure.
Nella seconda tappa della fuga, Sestina, la ragazza zingara, porta i compagni di classe in una fabbrica dismessa, un luogo che è divenuto rifugio di artisti di strada provenienti da tutto il mondo. Gli amici rimangono però stupiti quando entrano nella stanza dove Monique, una giovane artista olandese, affresca un soffitto dipingendo nuvole che corrono in cielo portando con loro bambini che si dondolano sulle altalene. È questo un incontro denso di significati sul senso della vita, sull’importanza di proteggere le proprie scelte esistenziali. Diego però sprofonda ancora una volta nella sua sofferenza interiore quando apprende che Dog, il fondatore di quel luogo magico, è morto dopo essere stato accoltellato da un gruppo di tossici che volevano rubargli il poco denaro che aveva con sé. E se fosse stato suo fratello Flavio ad averlo ucciso?
Il passo successivo degli sbagliati/sbandati del Dubai è andare, un po’ per gioco e un po’ per fame, alla mensa dei poveri. Anche quell’esperienza regalerà nuove lezioni di vita: la durezza dell’esistenza per tutte quelle persone che fanno ore di coda per un panino e una mela, la meravigliosa solidarietà che unisce molti poveri tra loro. E poi l’incontro con una gentilissima ragazzina di colore. Solo mezz’ora dopo, gli amici scopriranno con sofferenza che la bellissima giovane si deve prostituire nella strada per sopravvivere.
Finalmente il gruppo arriverà al mare, la destinazione finale della grande fuga. Il bagno nelle onde fredde per alcuni, le confidenze e pian piano la giornata prenderà una piega diversa. Dolorosa e bellissima. È il momento di mettere le proprie anime a nudo, superare le barriere e come sempre il mare regala miracoli. Complice il buio, un buio che è calato all’improvviso e che rende i cellulari non più funzionanti. Un buio che fa paura e dà ansia, ma avvicina in un grande abbraccio tutti gli sbagliati del Dubai. Grazie a quei momenti meravigliosi di condivisione Victor, Sestina, Maya, Sebastiano, Letizia, Valentino e Leonardo troveranno nuove speranze nelle loro fragili esistenze.
E finalmente Diego potrà aprire la lettera di addio che gli ha lasciato suo fratello, una lettera che finalmente gli permetterà di superare i sensi di colpa per la morte di Flavio.
"Gli sbagliati del Dubai", un libro da consigliare come proposta di lettura, non solo per i ragazzi e le ragazze, ma per tutti.
Fuga in punta di Piedi
di Daniela Palumbo e Francesca Carabelli
“Fuga in punta di piedi “è un racconto geniale, quasi multisensoriale nonostante sia pubblicato in carta stampata. Durante la lettura, infatti, è facile immaginare colori, emozioni, odori, sensazioni che provano i protagonisti nelle diverse situazioni paradossali. Dopo pochissime pagine il lettore desidera persino entrare nelle tavole, magistralmente illustrate da Francesca Carabelli, e diventare un personaggio di un libro che assomiglia più a un fumetto o una graphic novel che a un album illustrato. Non a caso I primi aggettivi che mi vengono in mente, dopo aver finito di leggere “Fuga in punta di piedi”, sono coinvolgente ed esilarante.
Eppure la storia in apparenza è molto semplice. Alfio e Adele, due personaggi antropomorfi, devono partire per le vacanze. Stesso luogo e stessa casa da dieci anni, nella medesima località di montagna. Il periodo di vacanza è sempre agosto e la partenza è fissata, come consuetudine, con il treno che parte in uguale orario.
Quell’anno però avviene un imprevisto: Adele sta chiudendo la valigia e scopre di aver perso una delle scarpe preferite. Inizia il dramma perché è impossibile abbandonare la casa calzando solo una delle scarpe predilette!!!
E quindi la coppia inizia la ricerca sotto il letto, sui tetti del palazzo e persino in chiesa. Adele e Alfio sono consapevoli che senza la scarpa, non si può salire sul treno. A me è capitato spesso di perdere una delle calzature, andare al lavoro con scarpe o calze diverse ai piedi, maglioni rovesciati nel verso e mai ho pensato di scriverci una storia. Invece da questo semplice episodio Daniela Palumbo e Francesca Carabelli inventano un capolavoro per i bambini.
Adele e Alfio riprendono così la ricerca in discoteca, perché la scarpa mancante potrebbe amare ballare e odiare le passeggiate in montagna, oppure potrebbe essersi innamorata di uno scarpone ed essere partita in luna di miele. Mille sono le domande possibili quando ci si rende conto che è scomparso un soggetto/oggetto verso il quale siamo infinitamente affezionati!
La coppia torna triste a casa dopo una giornata di ricerca affannosa, immaginando di trascorrere tutto il mese di vacanza nel setacciare la città in ogni angolo con la speranza di trovare la fuggitiva. Inizia così la parte più divertente del libro. Alfio e Adele scoprono che Aristide, il figlio della donna delle pulizie, ogni anno durante le vacanze si appropria della loro casa. La coppia prova rabbia per l’invasione della privacy e nemmeno autorizzata. Aristide però è un vulcano di iniziative, un cuoco sopraffino, un organizzatore di meravigliosi party. Alfio e Adele, che fino a quel giorno avevano sempre odiato il rumore e la vita sociale, si divertono tantissimo: finalmente la coppia così abitudinaria scopre parti della vita che aveva dimenticato. Alfio e Adele conoscono persone incredibili: gli eterni innamorati Adam e Aisha; gli strani Alfonso e Antonello, parenti di Aristide; Assenzio e Anastasio, poliziotti che trattano con gentilezza i ladri che rubano solo per fame.
“Fuga in punta di piedi” diventa sempre più un succedersi di situazioni esilaranti fino al gran finale che riserverà ulteriori sorprese.
Un albo illustrato/fumetto che insegna a cogliere le opportunità che ci offre l’imprevisto, che ci aiuta a comprendere i nuovi orizzonti ci regala la vita sociale, che ci invita a rispettare i desideri dell’Altro, sia questo una scarpa, una pianta, un animale o una persona.
Le scelte grafiche del libro sono molti particolari e invogliano ancor più alla lettura. L’illustratrice Francesca Carabelli utilizza magistralmente tre soli colori: il giallo, il nero e il bianco, creando immagini di grande armonia ed espressività. I dialoghi tra i protagonisti avvengono utilizzando “balloon” aperti, a significare che la storia offre mille possibilità e significati nascosti. Inoltre la voce narrativa fuori campo è scritta in stampatello non mai invasiva rispetto alle illustrazioni e i dialoghi.
Un bel libro che incredibilmente nasce semplicemente dalla perdita di una scarpa, come sempre sono le piccole cose a indicarci la via.
Le ultime pubblicazioni di Daniela Palumbo
Daniela Palumbo legge un brano del suo libro Gli sbagliati del Dubai
Daniela Palumbo spiega perché ama la scrittura e lo fa raccontando due dei suoi libri: Fuga in punta di piedi e Le valigie di Auschwitz.