Biblioteche di Genova  »  Io resto a casa  »  Arthur Conan Doyle

Arthur Conan Doyle

Marino Muratore, ideatore e curatore della rubrica

 

La rubrica “Una settimana con...,” iniziativa del Sistema Bibliotecario Urbano, ha come protagonista della settimana Sir Arthur Ignatius Conan Doyle (Edimburgo 1859 – Crowborough 1930), scrittore e drammaturgo britannico.
Insieme a Edgar Allan Poe è considerato il fondatore del genere giallo e di quello fantastico. Le sue opere dedicate alla figura di Sherlock Holmes gli hanno fruttato la nomina di capostipite del giallo deduttivo, un sottogenere più specifico del giallo letterario.
Conan Doyle si è anche dedicato alla scrittura di romanzi d’avventura che hanno ottenuto un notevole successo nel mondo dei ragazzi come, ad esempio, Il Mondo Perduto, Storie di Pirati, Il Mondo Perfetto, La valle della paura, ecc.
Lo scrittore inglese è stato anche autore di libri di fantascienza, del soprannaturale e di carattere storico. Il personaggio di Sherlock Holmes da lui creato è diventato negli anni un’importante figura di rilievo per il mondo cinematografico, che ne ha realizzato centinaia di trasposizioni per il grande e piccolo schermo.

 

   

                                                                                                             Biografia                                                                                                                                                                                                             

Sir Arthur Conan Doyle nasce a Edimburgo (Scozia) il 22 maggio 1859. Il padre aveva origini inglesi ed era un alcolista: per questo la famiglia aveva sempre problemi economici e doveva chiedere aiuto ai parenti. La madre discendeva da una famiglia irlandese di antica nobiltà, era una donna colta che amava la lettura e raccontava ai suoi dieci figli strane storie che stimolavano la fantasia e l’immaginazione.
Il giovane Arthur iniziò i suoi studi prima presso una scuola della sua città, poi si trasferì nel Lancashire. I suoi studi più importanti proseguirono in Austria in una scuola cattolica gestita dai Gesuiti, e quindi all'Università di Edimburgo dove nel 1885 conseguì la laurea in medicina e poco dopo ottenne il Master in Chirurgia. Tra i suoi compagni di università c’erano anche Robert Louis Stevenson e James Barrie che diventeranno scrittori famosi. In quegli anni Doyle pubblicò i primi articoli medici su riviste specializzate, ma anche i primi racconti su giornali locali. Presso l'ospedale di Edimburgo conobbe il dottor Joseph Bell del quale divenne assistente per un breve periodo. Il brillante e freddo dottor Bell, con il suo metodo scientifico e le sue abilità deduttive, ispirerà a Doyle il fortunato personaggio di Sherlock Holmes, che ha così, almeno nelle origini, un legame con il medical thriller.
Successivamente si imbarcò su una baleniera come medico di bordo, trascorrendo molti mesi nell'Oceano Atlantico e in Africa. Tornato in Inghilterra, aprì con scarso successo uno studio medico in un sobborgo di Portsmouth. Proprio in quel periodo Doyle cominciò a scrivere le avventure di Holmes: le storie che riscontrarono presto discreto successo presso il pubblico britannico. Il primo romanzo che ha protagonista il detective è "Uno studio in rosso", del 1887, pubblicato sullo Strand Magazine: nel romanzo il narratore è il buon Dottor Watson - che in un certo senso rappresenta l'autore stesso.
A questa prima opera fece seguito "Il segno dei quattro" (1890), opera che vale ad Arthur Conan Doyle e al suo Sherlock Holmes enormi successi, tanto da non avere eguali nella storia della letteratura poliziesca.
Alla attività di scrittore Arthur Conan Doyle abbinò quella di giornalista e fu corrispondente sia nella guerra anglo-boera in sud Africa che durante la prima guerra mondiale. Tra gli altri suoi scritti di quel periodo è importante il suo libro “I crimini del Congo” nel quale l’autore denunciò le atrocità commesse dal regime belga di Leopoldo II contro le popolazioni indigene.
Durante le Olimpiadi di Londra del 1908, scrisse un articolo per il Daily Mail nel quale esaltò l'atleta italiano Dorando Pietri (vincitore della maratona olimpica, ma squalificato per essere stato aiutato dai giudici nella dirittura di arrivo) paragonandolo a un antico romano. Conan Doyle si fece inoltre promotore di una raccolta di fondi per lo sfortunato atleta italiano, che anche grazie all’interesse e alla penna dello scrittore inglese diventò famoso in tutto il mondo. Anche lo stesso Doyle praticò moltissimi sport (boxe, cricket, biliardo, motociclismo, calcio e sci), e fu il primo a introdurre l'abitudine di lunghe vacanze in Svizzera, specialmente per cure termali.
Intanto nel mondo il personaggio di Sherlock Holmes otteneva sempre più successo. Conan Doyle, geloso della celebrità mondiale della sua creatura, decise così di far morire l’investigatore. Il pubblicò non gradì affatto questa decisione e protestò vivacemente, scrivendo lettere allo scrittore e ai giornali. Conan Doyle riportò in vita, spiegando nel successivo romanzo come Sherlock Holmes aveva fatto a salvarsi di fronte alla morte.

Negli ultimi anni di vita Conan Doyle intensificò il suo interesse verso lo spiritismo e nel 1930 morì in casa per un attacco cardiaco.

 

 

  

             

 

Il mondo perduto

     

Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle è il primo dei romanzi del cosiddetto Ciclo di Challenger che inaugurarono quel filone narrativo fantascientifico destinato a grande fortuna nel tempo. Il risultato è un romanzo che ancora oggi, a più di un secolo dalla sua pubblicazione (1912), continua ad avvincerci per la sua inalterata freschezza. In particolare ha influenzato tutte le successive opere che hanno ambientato la trama in epoche preistoriche, popolate da dinosauri e da creature fantastiche. La fortuna del romanzo di Doyle è testimoniata anche dal grande interesse dimostrato dal cinema: la prima trasposizione cinematografica risale al 1925; tra le opere recenti con lo stesso scenario, grande successo ha avuto Jurassic Park, film del 1997 tratto dal romanzo di Crichton.

Il libro narra di una spedizione su un tepui (ossia un altopiano caratteristico della regione della Gran Sabana, in Venezuela) dove sopravvivono animali preistorici (dinosauri e altre creature scampate all'estinzione).

Fu pubblicato in italiano per la prima volta nel 1913 ne La Domenica del Corriere.

La vicenda è narrata in prima persona da Edward Malone, un giornalista della Daily Gazette, che racconta di un viaggio intrapreso per fare colpo sulla donna dei suoi sogni. A Malone è affidato il non facile compito di intervistare il burbero professore George Challenger, un noto zoologo e scienziato con l'avversione per i giornalisti. Malone si reca ad intervistarlo e lui (dopo un primo momento di collera) gli illustra le proprie teorie. Challenger si era recato qualche anno prima in un altopiano in Sud America, poco lontano dal Rio delle Amazzoni. In quella zona il professore aveva trovato antichi resti di vita preistorica, ma in seguito si era reso conto di avere trovato una terra ancora abitata da animali della Preistoria. La comunità degli scienziati londinesi tuttavia non gli aveva creduto per mancanza di prove: lo Pterodactylus da lui catturato gli era sfuggito e le foto scattate si erano rovinate. Challenger propone dunque di partire per una seconda spedizione verso il Sud America, alla quale prenderanno parte il professor Summerlee, il suo rivale di sempre, l'impulsivo cacciatore lord John Roxton e lo stesso Malone.

Il racconto del viaggio per raggiungere la destinazione è molto comico, soprattutto dal momento nel quale il gruppo viene raggiunto in Sudamerica dal professore Challenger, desideroso di controllare e prendere in mano la spedizione.

I litigi tra i due scienziati sono paradossali ed avvengono anche nelle situazioni di pericolo mortale, durante i quali Challenger e Summerlee riescono a disquisire sul nome di una pianta, sulle origini della vita, sulle caratteristiche di un animale sconosciuto. Per fortuna il cacciatore Roxton e il giovane giornalista Malone non perdono mai di vista i problemi che il gruppo deve via via affrontare e propongono soluzioni positive. A fatica la spedizione raggiunge l’ingresso.

Una volta che sono riusciti a scalare un difficile pinnacolo, unica possibilità per raggiungere l’acrocoro dove si nasconde il mondo perduto, i quattro protagonisti scoprono una triste sorpresa. Il ponte costruito con rami per entrare nel Mondo Perduto viene distrutto da uno dei portatori indios, nemico dei bianchi per storie ancestrali. Da quel momento il libro, che in precedenza aveva un carattere più scientifico, si trasforma in romanzo di avventura. Il gruppo deve così affrontare nell'altopiano (al quale viene assegnato il nome Terra di Maple White) nell’ordine varie specie di dinosauri: gli pterodattili, gli allosauri, i megasauri, i tirannosauri, i plesiosauri. Il dramma si complica quando i quattro esploratori scoprono di essere anche una possibile preda dei terribili uomini-scimmia, l’anello mancante nella evoluzione umana. Per fortuna il gruppo viene liberato da una primitiva tribù di indios che immagina che i bianchi stranieri siano dei semidei.

Dopo infinite peripezie e la costruzione di un pallone aerostatico di fortuna, la spedizione riesce a tornare in Inghilterra, portando come prova uno Pterodactylus vivo all'interno di una cassa, che però fugge in volo sotto gli occhi del pubblico ammirato.

Il mondo accademico omaggia i componenti della spedizione scientifica e Challenger non è più creduto pazzo. Il coraggio viene così premiato e inoltre nell'acrocoro Lord Roxton aveva trovato dei diamanti grezzi, che fruttano loro grandi guadagni. Grazie ai soldi ricavati Challenger apre un museo privato, Summerlee si ritira dall'insegnamento mentre il giornalista Malone (deluso anche dalla donna che lo aveva spinto a compiere l’avventura) e Lord Roxton decidono di organizzare una nuova spedizione verso il Mondo Perduto.

 

 

Le avventure di Sherlock Holmes

Sherlock Holmes è un personaggio letterario ideato da Arthur Conan Doyle alla fine del XIX secolo appartenente al genere letterario del giallo deduttivo.

Il personaggio, che esordì nel romanzo Uno studio in rosso del 1887, è comparso in quattro romanzi e cinquantasei racconti, assurgendo al ruolo di icona del giallo e venendo ripreso in numerose opere teatrali, cinematografiche e televisive, oltre che in altri media, rappresentando secondo alcuni critici la più celebre figura di investigatore della storia del giallo.

Le origini del personaggio non vengono rivelate dall'autore che si limita a brevi cenni sul suo passato. Nel racconto L'ultimo saluto, un epilogo, ambientato nel 1914 (e compreso nella raccolta L'ultimo saluto di Sherlock Holmes), si dice che ha circa 60 anni. Le storie del personaggio sono quasi tutte raccontate in prima persona dal personaggio del dottor John Watson, suo amico e biografo, che Holmes conosce nel 1881 quando cerca un coinquilino con cui dividere l'appartamento al 221B Baker Street.

Il personaggio e il suo successo segnarono profondamente la carriera di scrittore di Doyle, il quale giunse a volersi liberare della propria creazione in modo drastico e nel racconto L'ultima avventura, il personaggio venne fatto morire nel corso di un duello con l'arcinemico Moriarty. In seguito alla richiesta dei lettori, Conan Doyle fu convinto a scrivere un nuovo romanzo, Il mastino dei Baskerville, ambientato prima della sua morte, avvenuta nel 1891 per poi, dato che il corpo non era mai stato ritrovato, farlo ritornare in vita e in attività ne L'avventura della casa vuota, ambientata nel 1894 e, nei tre anni precedenti si narra che si tenne nascosto per aiutare in segreto il governo britannico.

Infine, dopo una lunga carriera, Holmes si ritira prima nel Sussex a studiare l'apicoltura, quindi in una fattoria vicino a Eastbourne, dedicandosi alla filosofia e all'agricoltura, non prima di aver aiutato l'Inghilterra nel corso della prima guerra mondiale, come agente del governo.

Holmes ha un buon rapporto solo con Watson, mentre appare emotivamente molto distaccato e disinteressato agli altri. Tende poi a non interessarsi alle donne per mantenere la mente sempre lucida e sgombra da pensieri inutili e svianti («l'amore è un'emozione, e tutto ciò che è emozione contrasta con la fredda logica che io pongo al di sopra di tutto» da Il segno dei Quattro), seppur le tratti quasi sempre in maniera assai cortese. Non viene raccontato molto della sua vita personale. Nutre, poi, una certa diffidenza sulle tecniche investigative di Scotland Yard, divertendosi alle spalle dell'ispettore Lestrade, pur aiutandolo. Sherlock Holmes applica il metodo scientifico alle investigazioni criminali osservando la realtà circostante e raccogliendo le prove e indizi per poi fare delle deduzioni. Egli considera questi due aspetti distinti, perché l’osservazione porta ad alcune preliminari conclusioni, ma solo con la conoscenza di alcuni aspetti della vicenda si possono trarre delle conclusioni definitive.

Tutte queste caratteristiche dell’investigatore privato sono evidenti anche nella raccolta intitolata “Le avventure di Sherlock Holmes” che contiene i seguenti racconti: Uno scandalo in Boemi, La lega dei Capelli Rossi, Un caso d’identità, Il mistero di Boscombe Valley, I cinque semi d'arancio, L'uomo dal labbro spaccato, Lo avventura del carbonchio azzurro, L'avventura della fascia maculata, L’avventura del pollice dell'ingegnere, L'avventura del nobile scapolo, L'avventura del diadema di berilli, L'avventura dei Faggi Rossi.

Molto particolare è il primo racconto “Uno scandalo in Boemia” dove l’investigatore inglese non solo prova emozione e grande fascino per una donna, Irene Adler, ma da lei viene persino sconfitto. La giovane avventuriera dimostra di possedere scaltrezza e grande intelligenza e riesce persino a ingannare Sherlock Holmes nella sua grande abilità del travestimento.

Curiosissimo è, invece, il brano intitolato “La lega dai capelli rossi”, dove il più intelligente e ricercato malfattore inglese si cela dietro una fantomatica società che seleziona uomini con capigliature rosso fiammanti. Grazie alle capacità deduttive e lo spirito di osservazione di Sherlock Holmes, il famigerato ladro non riuscirà a compiere un incredibile colpo in banca e sarà quindi arrestato.

In “Cinque semi di arancio” il finale, a diversità di molti altri racconti, è particolarmente triste. Alcuni schiavisti americani, appartenenti al terribile Ku Klux Klan, uccidono a Londra potenziali traditori e i loro familiari. L’investigatore intuisce che gli assassini si muovono con un veliero lungo le coste inglesi per minacciare e sopprimere anche un uomo scappato dall’America e che era in possesso di prove contro l’associazione segreta criminale. Sherlock Holmes, anche se ne scopre l’identità, però questa volta non riesce a catturare gli schiavisti e solo una giustizia soprannaturale condannerà gli assassini. L’avventura del carbonchio azzurro, che ha come protagonista un’oca, e L’avventura del nobile scapolo con i loro equivoci, scambi di persona, finti e reali matrimoni sono racconti da leggere tutti di un fiato. Come il resto del libro.

 

e-book e libri nel catalogo bi.G.met.

Share this page