Marino Muratore, ideatore e curatore della rubrica
La protagonista della rubrica per i mesi di luglio e agosto 2023, è la scrittrice fiorentina Anna Sarfatti, una delle autrici più conosciute nel panorama letterario italiano. L’immagine che viene spontaneo collegare all’autrice è “l’estate dei diritti”, giacché i suoi libri affrontano i temi dei diritti civili spesso negati, l’educazione alla cittadinanza, il rapporto tra diritti e doveri, la promozione della pace. I suoi libri sono sempre scritti con leggerezza, spontaneità, profonda sincerità e senza reticenze. Secondo Anna Sarfatti l’unica soluzione possibile per vincere le ingiustizie e creare un mondo migliore avviene attraverso una piena consapevolezza dei problemi, la solidarietà e il coraggio. I libri che Anna Sarfatti ha scelto per la rubrica e che presenterà in due video racconti sono: “Non ci sto” che invita i ragazzi a ragionare sulla mafia cha avvolge le città e sulla necessità di contrastare il bullismo nella scuola, “W la squola alè alé” che racconta la vita di una classe dove un compagno fuori dalle regole e provocatore diventa elemento positivo del cambiamento, e infine “Il nido del Tempo”, un meraviglioso libro, nato da una storia vera familiare, che ci invita a non dimenticare il dramma che ha vissuto la comunità ebraica durante il fascismo. I molti libri scritti da Anna Sarfatti sull’importanza della “Costituzione Italiana” sono stati adottati in moltissime scuole e fanno parte di molti percorsi didattici delle Biblioteche genovesi dello SBU. Anna Sarfatti ha poi magistralmente tradotto nelle edizioni italiane i libri del dottor Seuss, fondamentale punto di riferimento nella letteratura mondiale per ragazzi e adulti.
Le foto sono una gentile concessione dell'autrice
Autobiografia
Mi chiamo Anna Sarfatti. Sono nata e abito a Firenze. Mi sono laureata in pedagogia, indirizzo psicologico. Ho insegnato nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. Nel 2011 ho lasciato l’insegnamento e da allora mi dedico pienamente alla scrittura.
La passione per la scrittura mi accompagna fin da quando ero bambina.
La mia prima pubblicazione è stata la traduzione di Horton hatches the egg di Dr. Seuss, uscita con il titolo L’uovo di Ortone (Giunti 1994); mentre il mio primo racconto, Capitombolo sulla terra, è stato pubblicato nel 1998 (Giunti).
Nel 2004, grazie a un incarico della Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Anna Meyer di Firenze, ho scritto Guai a chi mi chiama passerotto! I diritti dei bambini in ospedale (Fatatrac). Quell’esperienza è stata fondamentale per scrivere poco dopo La Costituzione raccontata ai bambini (Mondadori 2006). Questo libro mi ha portato all’incontro con Gherardo Colombo. Insieme, nel 2009, abbiamo scritto Sei Stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini (Salani 2009).
Negli anni seguenti ho incontrato scuole di tutta Italia e nella mia produzione editoriale si sono venuti delineando due filoni principali: mentre ho continuato a scrivere narrativa e poesia ispirate ai contenuti più vari, ho approfondito temi di educazione alla cittadinanza che bambini e insegnanti mi suggerivano. E’ nato così un filone dedicato alle scuole, per lo più alla primaria, che raccoglie titoli su pari opportunità, tutela dell’ambiente, diritto all’uguaglianza, rapporto tra diritti e doveri, promozione della pace, conoscenza di eventi storici fondamentali per la formazione democratica quali la Resistenza e la Shoah.
Ho tradotto molti testi del Dr. Seuss, felice di farli conoscere ai lettori italiani.
Ho collaborato con alcune riviste di pedagogia e didattica.
Partecipo a incontri e laboratori in scuole, biblioteche, librerie. Ho curato un progetto pluriennale di educazione alla cittadinanza per le scuole in lingua italiana della provincia di Bolzano e uno biennale per le scuole di San Marino. Ho collaborato con varie associazioni tra cui ANPI, CIDI, Proteo Fare sapere, MCE ed altre.
Ho avuto la fortuna nel corso degli anni di confrontarmi e collaborare con tante persone illuminate, accomunate dalla convinzione che i bambini meritano la massima attenzione insieme all’impegno a ricercare progetti ed esperienze a loro dedicati.
Bibliografia (aggiornata alle edizioni più recenti)
Libri fuori catalogo:
Traduzioni:
Prefazioni:
Nel primo video che la scrittrice Anna Sarfatti ha regalato ai giovani lettori della Liguria presenta due suoi ultimi libri: NON CI STO! I BAMBINI CONTRO L’ ILLEGALITÀ” e W LA SQUOLA ALÉ ALÉ. Le due storie hanno in comune il tema della Scuola, del rispetto delle regole e della solidarietà.
RECENSIONI
NON CI STO! I BAMBINI CONTRO L’ILLEGALITÀ
La storia presentata da Anna Sarfatti è emozionante, coinvolgente e densa di significati che invitano a riflettere sul tema dell’illegalità e della necessità di contrastarla. In questo libro l’illegalità si presenta in forme diverse in classe, tra bambini, ed in paese, tra adulti, nelle attività commerciali. In entrambi i casi si assiste a sgradevoli manifestazioni di prepotenza e di violenza contro chi reclama il rispetto dei propri diritti civili.
“ Non ci sto! I bambini contro l’illegalità” ha un’evidente funzione pedagogica e non a caso contiene una meravigliosa postfazione scritta da Maria Falcone, la sorella del magistrato ucciso dalla mafia. Maria Falcone sottolinea quanto sia importante l’educazione a scuola e in famiglia verso il rispetto delle norme della convivenza civile per contrastare la violenza, i ricatti, l’ingiustizia. In questa direzione Maria Falcone evidenzia quanto la letteratura per ragazzi possa avere una fondamentale funzione educativa.
Anna Sarfatti scrive il suo racconto tutto in rima, in una rima leggera e accattivante, con alcune “licenze poetiche ” che potranno incuriosire i bambini.
Come già anticipato, la storia si svolge su due piani che s’incrociano e incontrano. La prima situazione ci viene presentata all’inizio del libro: Margherita comunica ai compagni di classe che i suoi genitori inaugureranno “Il Re Calzone”, una nuova pizzeria. Tutti gli alunni sono entusiasti di partecipare alla grande festa preparata per l’occasione. Solo uno si dissocia: è Salvo che accartoccia sprezzante il foglio con l’invito.
L’inaugurazione, a cui partecipa anche la maestra, si rivela essere un gran successo. Margherita è una bambina creativa e, nell’attesa della preparazione delle pizze, inventa indovinelli sul tema dei diritti e sugli articoli della Costituzione Italiana. Ma, a rompere l’incanto della serata, è un sasso lanciato contro la vetrata da una moto in corsa. A gettarlo è stato sicuramente Salvo, il compagno di classe. Il ragazzo è figlio di una rete parentale mafiosa e come tale si comporta anche in classe.
E qui si sviluppa la seconda parte della storia. Leggendo il racconto, scopriamo che il padre di Margherita è stato costretto a pagare “il pizzo” perché non sia bruciata la sua pizzeria. Come faranno a ribellarsi gli alunni alle angherie di Salvo che pretende soldi dai compagni? E come riuscirà il padre di Margherita a non subire più i ricatti mafiosi? E quale ruolo potrà giocare una maestra coraggiosa per aiutare i protagonisti? Queste sono le tante domande che Sarfatti propone, prima di un finale a sorpresa che non possiamo rivelare. Un libro che merita di “circolare e circolare a scuola”, proprio come ha detto Maria Falcone.
W LA SQUOLA ALÉ ALÉ
Il secondo libro che Anna Sarfatti ci presenta nel video che regala al Comune di Genova, affronta nuovamente il tema del rispetto delle regole, ma questa volta solo nell’ambiente della classe. Il racconto è scritto in rima e ha due soli protagonisti: la maestra Massarosa Voltafieno (che insegna nella scuola a tempo pieno) e Massimo Lo Squarto, un alunno senza regole, che reclama l’attenzione costante su di sè e le sue bravate. Per farsi notare dai compagni il bambino arriva a schiacciare un uovo sul registro di classe, a liberare un topolino nel corridoio della scuola e altri incredibili scherzi. Non deve stupire che Massimo ispiri simpatia e conquisti l’ammirazione dei suoi compagni; per la maestra invece "è un gran monello". Le sue trasgressioni la mettono a dura prova e creano uno stato di continua agitazione che impedisce la concentrazione necessaria all’apprendimento e il benessere del gruppo.
Anna Sarfatti con un magistrale finale, ci insegna che la ruota della vita gira e prende percorsi veramente imprevedibili.
RECENSIONE
Il “Nido del tempo”
“Il nido del tempo “è uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi tempi. Un romanzo non solo destinato ai ragazzi, ma anche alle famiglie e agli adulti e, soprattutto, a tutti quelli che amano le buone letture.
Il romanzo ha il merito di affrontare un tema meno affrontato, e cioè la storia degli uomini e donne ebree che scapparono dall’Italia, poco prima o in seguito alla promulgazione delle leggi razziali fasciste del 1938. Dal 1943 sarebbe stato impossibile per loro l’espatrio all’estero.
Quegli esuli lasciarono parenti, lavoro, abitazioni nella speranza di salvarsi e, soprattutto, proteggere i figli dal triste destino che li minacciava in Italia. Molti paesi europei erano ormai incendiati dall’idea folle della purezza della razza ariana. “Il nido del tempo”, che per alcuni aspetti ricorda “Quando Hitler rubò il coniglio rosa”, è un libro che colma un vuoto, perché quasi tutti noi che proponiamo percorsi didattici nelle scuole, leggiamo libri che raccontano le persecuzioni razziali, le retate conseguenti a delazioni in cambio di favori, le partenze in carri bestiame sui treni della morte, la violenza terribile all’interno dei lager, la soluzione finale, i crimini contro l’umanità perpetuati dai regimi nazi-fascisti con ebrei, zingari, omossessuali, disabili. Altre volte, con diverse fasce d’età di bambini, per stemperare e senza edulcorare i concetti, consigliamo albi illustrati come, ad esempio, “La portinaia Apollonia “o “Flon Flon e Musetta” per denunciare la guerra e raccontare quanto sia importante l’amore e la solidarietà nelle situazioni di guerra e persecuzione razziale.
Ritornando a “Il nido del tempo”, il sottoscritto si è incuriosito divorando il capitolo nel quale il falegname Giovanni prepara una minuscola villetta delle bambole per il compleanno della bambina Elena; ha sofferto con Lisa (la figlia di Elena ormai cresciuta e divenuta madre) quando i genitori le comunicano la decisione della partenza per la sconosciuta Inghilterra per sfuggire al fascismo; ha provato dolore e rabbia quando la famiglia saluta compagni di scuola, nonni e zii, senza sapere se li rivedranno ancora; ha pianto quando il libro racconta il destino in Inghilterra del padre di Lisa, un uomo sempre attento e premuroso con la famiglia, anche durante il difficile soggiorno all’estero.
Soprattutto però si è commosso nel leggere i capitoli sulla meravigliosa accoglienza inglese nei confronti dei rifugiati ebrei, e in modo specifico della famiglia Benaim, la cui figlia Lisa si scopre a fine romanzo essere la madre dell’autrice.
“Il nido del tempo” si gioca su due tempi. Il primo ambientato durante il regime fascista con la partenza della famiglia ebrea per l’Inghilterra. Il secondo nel mondo contemporaneo dove Margherita, una ragazza ribelle che indossa jeans strappati, si tinge i capelli di viola, gioca a calcio, soffre la separazione dei suoi genitori, deve recuperare le lacune in inglese. L’insegnante di inglese, a cui la madre di Margherita si rivolge, è Lisa, la protagonista bambina delle prime pagine del libro, ormai vecchia, che in poche lezioni conquista Margherita.
Nel percorso narrativo poi c’è il mistero di un baule che conserva vecchie fotografie e dei resti della casa di bambole costruita dal falegname Giovanni, ottanta anni prima, che Margherita ritrova di nascosto nella cantina di Lisa. Il cerchio così si chiude.
“Il nido del tempo” non solo ci invita a recuperare le storie dei profughi ebrei all’estero durante il fascismo, ma ci chiede di essere ospitali con chi oggi fugge dalle guerre e dalle persecuzioni, cercando rifugio e protezione in Italia. Questo è il messaggio profondo di Anna Sarfatti: ogni giorno dobbiamo continuare a combattere un razzismo, spesso strisciante, che cerca di insinuarsi subdolamente anche nella nostra Italia e nella mia Genova.
Invitiamo, infine, il lettore a visitare la pagina di Anna Sarfatti https://www.annasarfatti.it/il-nido-del-tempo/ , dove sono a disposizione una stupenda recensione e alcune proposte di riflessione.