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XXI Festival dell'Eccellenza al Femminile

Dal 25.11.2025 al 28.11.2025
Biblioteca universitaria di Genova , Palazzo Ducale, Teatro Modena

Il XXI Festival dell’Eccellenza al Femminile dedica una settimana alle iniziative dedicate alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che ricorre ogni anno il 25 novembre. La manifestazione è prodotta da Schegge di Mediterraneo con la direzione di Consuelo Barilari. 

Il primo appuntamento è martedì 25 novembre, alle ore 17.30 alla Biblioteca Universitaria di Genova (via Balbi 40) con la performance collettiva conclusiva di “Ancestrali. Autobiografie femminili dal corpo alla pagina”, laboratorio curato da Alessandra Vannucci. Nel corso di cinque incontri i partecipanti al lavoro di gruppo hanno lavorato sul processo di co-creazione che recupera nel corpo, attraverso esercizi di memoria emotiva ed affettiva, le vicissitudini del proprio e di altri corpi in ascendenza matrilineare (madre, nonna, ancestrale) in epoche anteriori (fino alla preistoria) e luoghi vicini o distanti che ciascun corpo occupa sulla mappa del pianeta. L’ingresso è libero. 

Mercoledì 26 novembre, alle ore 17, ingresso libero alla Biblioteca Universitaria di Genova per assistere a “Irresistibile Carla Lonzi, il pensiero e l’opera della madre del femminismo in Italia”, con la giornalista e scrittrice Silvia Neonato, la filosofa Annarosa Buttarelli e la docente Selene Pastorino. Alla figura di Carla Lonzi è dedicato lo spettacolo “Armande sono io!”, scritto e interpretato da Fiorenza Menni, in prima nazionale alla Sala Mercato in 5 e 6 dicembre, sempre nel programma di FEF – Festival dell’Eccellenza al Femminile. 

Giovedì 27 novembre, alle ore 17, sempre alla Biblioteca Universitaria, è in programma “Perturbante confine”, evento di psicologia, teatro e danze d’epoca ispirato dal libro “Femminile e maschile in scena” di Elvezia Benini Malombra (Antea). Con Claretta Femia presidente dell’Ordine degli psicologi della Liguria, Silvana Zanovello critica teatrale, Cecilia Malombra psicologa clinica, Angelo Giudici editore. L’incontro è arricchito da un reading con gli attori Giorgia Fasce e Alessio Zirulia, e dell’esibizione della Compagnia italiana di teatro e danza di Roma di Livia Ghizzoni. Ingresso libero. 

Doppio appuntamento venerdì 28 novembre con “Un altro lunedì” alle 16 a Palazzo Ducale e con “Il grande vuoto” di Fabiana Iacozzilli alle 20.30 al Teatro Modena.

Lo spettacolo conclusivo del progetto “Un altro lunedì”, realizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Ducale Genova, si basa sui primi racconti di dodici donne raccolti all’Accademia di Carrara. Sono storie di quotidiana acrobazia per signore. Dodici donne hanno regalato racconti personali e professionali carichi di umanità, intelligenza, sentimento ed emotività. Sono ispiratrici di un cambiamento che passa attraverso la passione e l’invenzione. Sono riuscite a costruire un’impresa. Regalano coraggio alle donne di oggi e di domani su una strada da percorrere ancora tutta in salita. In scena le due attrici Chiara Magri e Giulia Manzini - una Boomer ed una Millennial -, dirette da Laura Curino, utilizzano la potenza comunicativa della narrazione per incarnare le storie raccolte in un sapiente intreccio: dai sogni dell’infanzia e dell'adolescenza, alla costruzione della propria identità fino a puntare lo sguardo verso nuovi orizzonti. Biglietti: 5€ disponibili in loco e in prevendita sul sito www.eccellenzalfemminile.it Informazioni a segreteria@eccellenzalfemminile.it

 

Il Festival 2025 dedica la finestra sulle eccellenze del Teatro Italiano a Fabiana Iacozzilli

Il Festival 2025 dedica la finestra sulle eccellenze del Teatro Italiano a Fabiana Iacozzilli programmando i suoi più importanti spettacoli. Dopo “Una cosa enorme” sul tema della maternità, e “Oltre”, la sua più recente opera visionaria sulla tragedia dei sopravvissuti delle Ande, il 28 novembre al Teatro Modena sarà in scena il terzo spettacolo della “Trilogia del Vento”: “Il grande vuoto”. Nel 2024 è stato candidato a quattro Premi Ubu nelle categorie miglior spettacolo, migliore regia, migliore attrice protagonista e miglior disegno luci.

Ne “Il grande vuoto” Iacozzilli porta sul palco una storia familiare d’amore tra una madre, la cui memoria si va perdendo con l’Alzheimer, e i suoi figli. Con una messa in scena a metà tra teatro e riprese video in diretta, descrive le fasi dell’ultimo tratto di strada percorso da una famiglia prima di perdersi nel vuoto. Scritto, insieme a Linda Dalisi, a partire da improvvisazioni e testimonianze dirette e ispirato ai romanzi “Una donna” di Annie Ernaux, “Fratelli” di Carmelo Samonà e “I cura cari” di Marco Annicchiarico, lo spettacolo prevede un contesto scenografico articolato e tecnologicamente sofisticato con un’automobile in scena oltre a diversi cambi  di ambientazione, e ritrae un’ex attrice, colpita da una malattia neurodegenerativa, alla quale rimane solo il ricordo di un monologo shakespeariano tratto da Re Lear, il suo cavallo di battaglia, mentre gli oggetti di una vita – vestiti, cartoline, calamite e fotografie – fanno da sfondo, come tracce tangibili di esistenze svanite. Al lento dissolversi, amplificato dal progressivo annientamento delle funzioni cerebrali della madre, fa eco lo svuotarsi di esseri umani dalla casa mentre questa si popola di oggetti, di ricordi che aumentano pesano e riempiono tutte le stanze. Le fotocamere di video sorveglianza e le loro immagini con visione notturna, permettono a un figlio di continuare a vivere la propria vita ed entrare senza essere visto in quella del proprio genitore. Guardare la propria madre giocare al solitario, fissare la televisione spenta, parlare con persone che non esistono, non farsi il bidet, piangere, stare seduta e ferma sul bordo del letto, passare la notte a tirare fuori dai cassetti fotografie pezzi di carta e mutande sporche per poi rimetterli dentro. «Sono tante le domande – scrive Iacozzilli - che ci hanno spinti a sprofondare in questa materia artistica, ad addentrarci in questa ricerca su cosa rimane di noi e se resta qualcosa di quello che siamo stati mentre ci approssimiamo alla fine, ma una su tutte è forse la più incandescente bella e giusta per il lavoro ed è quella letta in un fumetto della autrice Giulia Scotti: “il punto è trasformare il dolore in bellezza. Ci riusciremo ancora?”». “Un grande vuoto” fa parte di “Age Pride”, uno dei filoni in cui si articola FEF 2025.

Nell’ambito del format “30 minuti fuori scena” - al termine dello spettacolo “Il grande vuoto” di venerdì 28 novembre – le attrici e gli attori, con la regista Fabiana Iacozzilli incontrano il pubblico. 

Biglietti per “Il grande vuoto”: 18 euro intero; 14 euro ridotto over 65; 12 euro ridotto under 30 e associazioni femminile accreditate. Biglietteria al Teatro Ivo Chiesa, al Teatro Duse e al Teatro Modena. Biglietteria telefonica 010 5342400. Biglietteria on line biglietti.teatronazionalegenova.it. Aggiornamenti su www.eccellenzalfemminile.it

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