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Dal 25 al 29 novembre 2024, in orario di apertura della biblioteca
Stai zitta e le altre nove frasi che non vogliamo sentire più
La mostra “Stai zitta e le altre nove frasi che non vogliamo sentire più”, è nata da una collaborazione con l’Associazione culturale Scibilis di Milano, che ha scelto la Biblioteca Brocchi come partner all’interno del progetto “Nella fermezza della volontà: il valore della scelta” (realizzato con i fondi dell’8 per mille della Chiesa valdese).
Il progetto didattico interdisciplinare legato al contrasto del linguaggio misogino e maschilista ha interessato una classe quarta del Liceo artistico statale Caravaggio di Milano ed è stato seguito dai docenti Giampiero Leoni e Daniela M. Rosetta. Gli studenti sono stati guidati a leggere, dibattere e confrontarsi sul tema della "parola come infrastruttura del pensiero", con lo scopo di riconoscere la natura intrinsecamente discriminatoria e sessista di espressioni linguistiche, cliché lessicali, verbali e meta-comunicativi veicolati nel dibattito pubblico, stabilizzatori linguistici di ruoli sociali di tipo patriarcale o paternalistico.
Lo spunto di riflessione e argomentazione ha trovato nel pamphlet di Michela Murgia Stai zitta lo stimolo più adeguato a un lavoro di ricerca, scavo, riflessione, analisi e argomentazione condotto in classe in modalità orizzontale, aperta, svolgendo il docente un ruolo di mero orientatore della discussione.
Gli studenti, chiamati poi ad isolare ed "adottare" i passaggi a loro avviso più significativi di quelle "nove frasi che non vogliamo sentire più", hanno proseguito col realizzare lavori individuali in ambito grafico.
Per lingua e letteratura italiana, il lavoro conclusivo ha trovato un riscontro formativo/valutativo in una prova scritta, con individuazione dei nuclei concettuali essenziali e argomentazione - per condivisione o confutazione delle frasi scelte ed estrapolate nell'opera - alla luce del tema generale trattato.
In discipline grafiche è stata proposta agli studenti la tecnica del calligramma, su cui la docente ha predisposto una lezione in cui ne ha illustrato la nascita e l’applicazione tecnica attraverso l’uso informatico. Gli studenti, dopo aver individuato una frase del libro, hanno studiato graficamente la font adeguata e l’immagine da rappresentare per progettare il calligramma.
Infine, ogni studente ha realizzato un progetto grafico seguendo la propria sensibilità rispetto al testo analizzato.
25 novembre 2024, dalle ore 17:30 alle ore 18:30
Scrivere per esistere: lettere dal manicomio. Dal pregiudizio all'internamento. E oggi?
La voce delle donne è spesso inascoltata, ancora di più quando si trova in situazione di emarginazione sociale o culturale. La lettura, che ricostruisce la storia dei pregiudizi che hanno portato all'internamento molte donne, vuole dar voce alle loro lettere mai spedite, alle loro richieste di aiuto e cercare di riflettere su come oggi il pregiudizio subdolamente continui e generi violenza.
La voce alle donne sarà data da Patrizia De Franceschi dell’Associazione culturale Incantevole Aprile, associazione non a scopo di lucro che si occupa di libri e di narrazione, organizzando letture drammatizzate su temi soprattutto legati al mondo femminile e alle autrici donne.
27 novembre 2024, dalle ore 17:30 alle ore 18:30
TINA E FRIDA: Tina Modotti e Frida Kahlo nel Messico post-rivoluzionario
Tina Modotti, fotografa italiana, e Frida Kahlo, pittrice messicana. Le loro vite si incontrano e si intrecciano. Le unisce amicizia, solidarietà femminile, passione politica, estro artistico. Poi si allontanano, per sempre. In mezzo a loro Diego Rivera con le sue passioni, i murales, la politica, la difesa delle tradizioni delle regioni indie. Sullo sfondo il Messico postrivoluzionario degli anni '20.
A cura di Titti Zerega.
29 novembre 2024, dalle ore 17:30 alle ore 18:30
Lilia Scandurra presenta il romanzo “Il sangue non fa rumore”
“Fuori da casa nostra il mondo seduce e tradisce, lusinga e inganna, ferisce in profondità: queste parole ha continuato a ripetere mio zio, quella notte, mentre montava sulla porta della mia stanza un chiavistello.” Un paese di anime distratte. Una bambina affidata alle cure di uno zio fino ad allora sconosciuto. Una giovane donna dai capelli rossi che ritorna nel luogo in cui è nata e da cui credeva di essere fuggita. Un carnefice divenuto vittima, obbligato di continuo a scrutare la realtà oltre il velo della malattia. I quattro umori dell’uomo nella medicina ippocratica - atrabile, bile, flegma e sangue - scandiscono patimenti fisici inculcati con una sollecitudine metodica, sino a incarnare uno stile di vita, rispettato con la regolarità di un crudele rituale. Il passato torna a sovrastare il presente, ma a ruoli invertiti, in un consolatorio gioco del destino in cui nessuno dei protagonisti, tuttavia, trova la forza necessaria a dominare il conflitto. Un romanzo sbalorditivo che non concede spazio a facili sentimentalismi, ma agisce per sottrazione, procede per brevi cenni, sino a giungere progressivamente a una visione completa, come in un mosaico a intarsio. Lilia Scandurra tratta il grave tema degli abusi attraverso suggestioni narrative imprevedibili ed eterogenee, condotte con una scrittura matura, sapiente e misurata.
Per ulteriori informazioni contattare:
Biblioteca Civica Virgilio Brocchi
Via Casotti 1
16167 Genova
tel.: 010 5579566 - 5579568
email: biblbrocchi@comune.genova.it