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La DeA presenta BENJI DAVIES

 

“È fantastico interagire con i bambini ed esplorare la loro immaginazione. È incredibile quanto possano essere insolite e interessanti alcune delle loro idee e provo a incoraggiarle, specialmente quelle di chi pensa che le proprie idee non abbiano valore o chi pensa di non riuscire a disegnare. Di solito sono proprio quei bambini che hanno le idee più originali”

 

Immagine tratta dal sito ufficiale dell’autore

Benji Davies è regista di animazione, autore e illustratore britannico di grande talento. I suoi libri, che oggi possono essere letti in più di trentacinque lingue e hanno venduto oltre 6 milioni di copie in tutto il mondo, sono ormai diventati dei classici, vincendo numerosi premi e riconoscimenti. Il suo lavoro ruota attorno ad un nodo principale: raccontare storie che portino diretti all’interno di pensieri e sentimenti del mondo dell’infanzia.

Immagine tratta dalla pagina facebook dell’autore

 

Il disegno: la parte più importante di ciò che sono
In diverse interviste Davies racconta di aver sentito sin da piccolo e per tutta l’infanzia l’esigenza di illustrare i suoi testi scritti e di essersi da subito identificato con il disegno, parte preponderante delle sue attività quotidiane a scuola e a casa. Il nonno di Benji inoltre era un preside e aveva interessi nell’arte e nel disegno; dato che viveva abbastanza lontano da lui (nel sud-ovest dell’Inghilterra), Benji gli scriveva regolarmente lettere fatte di parole e tanti disegni.
È sempre stato autodidatta diventando via via più bravo e disinvolto solo attraverso la ripetizione e la pratica continua. “Ho avuto alcuni insegnanti molto incoraggianti che hanno compreso quanto amassi il disegno e le storie e che mi hanno sempre permesso di creare e sviluppare quella dimensione”.
Nel periodo della formazione ha condotto studi artistici studiando animazione all’università dove ha imparato, creando cortometraggi e video musicali, a raccontare storie con immagini lavorando per sequenze.

 

Immagine tratta da “Sulla collina”, Giralangolo 2014

Dentro il viaggio emotivo dei personaggi

Dopo gli inizi come regista nel settore dell’animazione, Davies ha trovato la sua strada nell’illustrazione della letteratura per l’infanzia dedicandovisi a tempo pieno. Da quando ha iniziato la sua attività di illustratore, con albi illustrati pubblicati anche in Italia come “Sulla collina” (Giralangolo, 2014) e molti altri, sono passati quasi 10 anni prima di arrivare con “La balena nella tempesta” (Giralangolo, 2015) a scrivere una storia per le sue immagini. I suoi libri come autore e illustratore sono stati da subito molto apprezzati e tradotti in diverse lingue: “La balena nella tempesta in inverno”, “L’isola del nonno”, “Il Grotlyn” - primo albo in rima- sono tutte storie che hanno una buona dose di avventura, scenari naturali pieni di colore e allo stesso tempo rappresentano una ricerca introspettiva dei protagonisti di fronte a diverse sfide da affrontare: la perdita del nonno, la paura del buio, un’amicizia profonda…

Il suo ultimo lavoro è Tad, simile agli altri libri nel portarci dentro al viaggio emotivo di un personaggio, ma allo stesso tempo diverso perché per prima volta la storia è ambientata esclusivamente in un mondo animale. Non ci sono persone o adulti e, dove negli altri libri possiamo vedere persone, case e oggetti a misura d'uomo, per Tad Davies ha ingrandito il mondo di un piccolo girino.

 

Come nasce e cresce una storia tra parole e immagini

In un’intervista si chiede a Benji Davies quale sia la sua tecnica abituale: “prevalentemente digitale con Photoshop e una tavoletta grafica, ma disegno sempre e faccio schizzi con inchiostro o matita e talvolta li incorporo anche nel mio lavoro digitale”.
Quando illustra i libri Benji Davies lo fa con un processo che va da idee e schizzi liberi, a una serie completa di miniature, passando per modifiche e ridisegni per arrivare al lavoro di massima che viene sottoposto a eventuali modifiche editoriali. Anche se ci ricorda l’autore: “tutti i miei libri sono diversi e il processo oscilla. Ogni progetto segue il suo corso. Posso creare schizzi che danno forma all'inizio di una storia o rivedere di nuovo vecchie idee e dare loro una nuova vita, portandole altrove. Oppure posso scattare fotografie e raccogliere riferimenti visivi, prendere appunti nel cuore della notte sul mio telefono o quando sono in viaggio. Non esiste un modo prestabilito, ma tutte queste cose si intrecciano gradualmente e danno forma a una storia che cresce tra parole e immagini”.
E questa storia, secondo, l’autore non può fare altro che nutrirsi di elementi autobiografici, come se ognuno di noi fosse costituito da una grande tela di esperienze che risuonano dentro di noi. Ad esempio, a proposito di come è nato “L’isola del nonno”, storia che narra il tema della morte, Davies ci racconta in un’intervista a Picture book maker: “mi piaceva l'idea di un'avventura da cui entrambi i personaggi avrebbero imparato qualcosa, ma in modi diversi. Le storie allegoriche mi attirano - storie che rappresentano una verità universale sull'essere umano attraverso scenari metaforici o fantastici”.

 

Disegni preparatori per “L’isola del nonno” tratti dal sito Picture book maker

E infine un ultimo essenziale consiglio: “In primo luogo, disegna ciò che ami, quindi condividilo con il mondo”.

Benji Davies…da disegnare:

Benji Davies…da guardare e ascoltare:

Ecco la lista dei libri dell’autore che puoi prendere in prestito nelle biblioteche del sistema bibliotecario urbano
https://bibliometroge.sebina.it/opac/list/benji-davies/421221381055

 

Il disegno originale di “The storm whale”, dalla pagina facebook dell’autore

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