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VIAGGIO AL CENTRO DELLA SPUGNA, L’ASSURDO, LA FINZIONE

 

 

 

 

 

Entrare nel libricino Viaggio al centro della spugna di Hans Traxler significa precipitare in un mondo dell’assurdo che inizia vorticosamente a catturare altre assurdità intorno. È come una tromba d’aria che rapisce il lettore e lo trasporta nella mente scherzosa e paradossale di alcuni grandi della letteratura. Fra questi Jorge Luis Borges, e tra poco vi racconteremo il perché. Vi anticipiamo solo che, grazie al “Viaggio al centro della spugna” siamo approdati increduli nientemeno che all’archeologia fiabesca (scienza/ricerca sul campo dei fatti esposti nelle fiabe) nonché ad uno dei più celebri scherzi letterari della storia e al gioco delle finzioni.  
Viaggio al centro della spugna è pubblicato per Insel Verlag (Francoforte) nel 1979 col titolo originale Es war einmal ein Mann (C’era una volta un uomo). È stato tradotto in Italiano nel 1981 per la collana “Un libro in tasca” di Edizioni EL. Sono libri da infilare nel cappotto, da guardare durante la ricreazione, da scambiare con le figurine, da tenere come emergenza insieme al pop-corn … recita la quarta di copertina, ma per noi della DeA sono opere da custodire con cura perché ormai introvabili e perché contengono una fantasia tanto sfrenata quanto rara. La collana “Un libro in tasca” di EL è stata negli anni 80 un progetto unico in Italia perché, pur essendo dedicata ai bambini, le diverse storie venivano arricchite dalla biografia dell’autore e da considerazioni sugli aspetti letterari legati al libro. In pratica, già da piccoli, i giovani lettori erano invitati a leggere in modo critico. 

 

 

 

Hans Traxel (1929, Herrlich - Cecoslovacchia), il suo geniale autore e illustratore, in questa piccola storia dell’assurdo dà vita a Tizio, uomo in giacca e pantaloni alla zuava verdi, paglietta, grande naso e calze a scacchi. L’inizio è semplice: Tizio ha raccattato una spugna e la strizza.
Il seguito è però un capitombolo in situazioni senza senso. Strizzare la spugna provoca un’inondazione e lui, come può, cerca di salvarsi. Da una botte bucata salta su un letto galleggiante abitato da castori, quindi entra in una casa semisommersa con un topo gigante nell’abbaino, di seguito galoppa su un cammello che si incastra in un crepaccio e con cinquanta pollastrini in funzion di palloncini fa un viaggetto su in Baviera. E a Roma cosa fa? Mangia un gelato che non è di menta vera. E poi? Altre vicissitudini e tanto divertimento, sino al finale che un finale non è: Tizio incontra Tizio, che ha una spugna in mano. Il cerchio dell’assurdo può ricominciare da capo all’infinito. 

Hans Traxler attualmente ha 92 anni e guarda ancora il mondo con la logica strampalata e folle del nonsense, di cui fu precursore il grande Edward Lear con i suoi “Books of Nonsense”, storie cariche di fantasticherie senza capo né coda e di giochi letterari. Un altro maestro dell’assurdo è stato Lewis Carroll con Alice nel paese delle meraviglie. Come spiegato nelle note finali di “Viaggio al centro della spugna”, non è facile creare l’assurdo: occorrono una disposizione d’animo e un carattere particolari e questi due inglesi (il riferimento è a Lear e a Carroll) anche nella vita quotidiana erano di una stravaganza esemplare. A noi della DeA piace citare anche la fantasiosa assurdità di Shel Silverstein e di Nico Orengo di cui, forse, vi parleremo un’altra volta. 

Ora facciamo un altro passo per avvicinarci poco a poco a quanto accennato all’inizio: l’archeologia fiabesca, uno dei più celebri scherzi letterari della storia e il gioco delle finzioni. 
Siamo nell’assurdo, questo è chiaro, ma ancora non sapete che Traxel si è divertito a dare una perfetta ed esatta parvenza di realtà al suo fantasticare. Come dice Stefano Benni, l’immaginazione per sua natura genera un gigantesco “sciame immaginativo” e il nostro Hans Traxel ne è una dimostrazione. Proviamo allora a entrare in questa sua vertigine.

È noto – o dovrebbe esserlo e suscitare proteste adeguate – che il buco in cui Alice inseguì il coniglio, entrando poi nel Paese delle Meraviglie, è stato irrimediabilmente otturato dal cemento a causa della speculazione edilizia che ha stravolto i sobborghi londinesi. Ed è altrettanto noto – o dovrebbe esserlo - che all’inizio del Novecento un dotto italiano, Paolo Lorenzini, relazionò sulla possibilità concreta di effettuare il Viaggio al Centro della Terra come narrato da Jules Verne e realmente sperimentato da due ragazzi fiorentini. Inutile dire che Lorenzini non fu creduto e il volume in cui narrò l’impresa fu scambiato per una balorda parodia del libro del grande narratore francese. E che dire di Cenerentola? Negli anni Venti, il ricercatore italiano Sergio Tofano individuò con esattezza il preciso riscontro storico che sorregge la famosa fiaba: il matrimonio dell’anziano duca Du Tressy con l’avvenente ma sempliciotta domestica Carmela Annunziato da Procida, matrimonio che suscitò non pochi mormorii alla Corte di Francia all’inizio del XVII secolo. 

 

 

A spiegarci quanto sopra, e molto di più, è Pierre Menard, il cui autorevole intervento sull’archeologia fiabesca è parte integrante del libro di Hans Traxel La strega e il panpepato, esattissimo e documentato resoconto storico di un altro famoso ritrovamento: quello della casa e dei resti umani riferiti alla fiaba di Hansel e Gretel. Questa importante ricerca archeologica fu opera del Professor Georg Ossegg che ritrovò persino un pezzetto carbonizzato di panpepato.  

Che dire? Il lettore sprovveduto, inconsapevole dei meravigliosi meccanismi dell’assurdo, può cadere in trappola e credere realtà un meticoloso gioco della fantasia. Il libro La strega e il panpepato è stato considerato un testo attendibile sull’argomento, studiato e analizzato con serietà da esperti di fiabe e letteratura per l’infanzia. In tutto e per tutto è stato invece uno scherzo letterario d’autore. Si è creduto reale il personaggio inventato del Professor Georg Ossegg e nessuno ebbe dubbi sulle disquisizioni di Pierre Menard, scrittore fittizio creato dalla penna e dalle paradossali finzioni letterarie di Jorge Louis Borges che lo delineò come autore di una riscrittura parola per parola del Don Chisciotte di Cervantes.  
Infine, se vi è rimasto un dubbio sui due ragazzi veramente esistiti che hanno scoperto il vero e reale passaggio per il Centro della Terra, sappiate che i loro nomi sono Sussi e Biribissi. Paolo Lorenzini, il loro creatore, è in arte Collodi Nipote. Se, invece, può interessarvi la vera storia di Cenerentola, vi consigliamo il film “Cenerentola e il Signor Bonaventura” di Sergio Tofano, in arte STO. 

Hans Traxel, pur avendo scritto molti libri per bambini e pur essendo uno dei più grandi illustratori viventi, dal 1981 (anno di uscita del Viaggio al centro della spugna e del libro La Strega e il panpepato) non è stato mai più tradotto in Italia. 
Questa puntata della nostra “DeA Vintage” vuole quindi essere anche un piccolo modo per onorarlo. Lui, al contrario, ha pensato a tutti noi, a donarci l’occasione per qualche minuto di auto-celebrazione. Se vi capita di passare per Francoforte, vi consigliamo di fare una visita al “Monumento all’Io” che Traxel ha ideato. È un piedistallo su cui ognuno può liberamente salire e sentirsi importante!

 

 

 

 

 

Approfondimenti

L’inchiesta su "La strega e il panpepato"

Intervista ad Hans Trexler

Il Pierre Menard di Borges

Il Monumento all’Io

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