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Luigi Garlando

La rubrica “Una settimana con...,” iniziativa del Sistema Bibliotecario Urbano e curata da Marino Muratore, è dedicata questa settimana allo scrittore Luigi Garlando, un autore molto amato dai ragazzi, soprattutto grazie alla fortunata collana “Gol” che ha superato i due milioni di copie, tradotta in diverse nazioni e arrivata al volume 64. È un autore di romanzi di successo trai quali: “Per questo mi chiamo Giovanni”(2004), dedicato a Giovanni Falcone e,“L’estate che conobbi il Che” (vincitore del Premio Strega Ragazzi 2017)e“Vai all’inferno, Dante” (2020).

 

Luigi Garlando è nato a Milano, il 5 maggio 1962. Laureato in Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano, ha insegnato per qualche anno a scuola, prima di essere assunto nel 1991 alla Gazzetta dello Sport, di cui è caporedattore e prima firma. Sposato, una figlia, vive a Merate (Lecco), in Brianza, a una trentina di chilometri da Milano.

Garlando ha partecipato da inviato a due campionati mondiali (Giappone-Corea del Sud 2002 e Germania 2006), due Olimpiadi e un Tour de France[3]. È stato premiato dal CONI per la sezione inchieste e per il racconto sportivo. Ha scritto anche altri libri per ragazzi, oltre a quelli già citati: La vita è una bomba (2001), Mio papà scrive la guerra, (vincitore premio Cento 2005) Camilla che odiava la politica(2008), O Maé”(2013), L’estate che conobbi il Che (vincitore del Premio Strega Ragazzi 2017),Mister Napoleone (2017), Io e il Papu (2017, nel romanzo Papa Francesco ha un ruolo da protagonista), “Mosche, cavallette,scarafaggi e Premio Nobel” (2019, un libro che racconta il magico incontro di un giovane immigrato con Rita Levi Montalcini), Quando la luna ero io(2018, un romanzo che ci fa rivivere la grande impresa dello sbarco dell’uomo sulla luna con la missione Apollo 11).

Per adulti ha scritto “Cielo manca”, “L’amore al tempo di Pablito”, “Ora sei una stella” (Premio Bancarella Sport), “La coppa degli Immortali”. Luigi Garlando dice spesso che:«non esistono temi da grandi e temi da bambini, ma esistono modi diversi per affrontarli».

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Video - Luigi Garlando legge un brano del suo romanzo "Per questo mi chiamo Giovanni"

 

I temi della legalità e del sociale sono ricorrenti nei libri per ragazzi di Luigi Garlando.

Il problema del razzismo viene affrontato in “Buuuuu”,dove uno dei protagonisti è il calciatore Mario Balotelli; il bullismo e la “guasconeria”adolescenziale sono uno dei temi di“Dante vai all’inferno”, la disperazione e il desiderio di comunicare di un bambino che non riesce più a parlare (dopo un incidente accaduto alla mamma)e trova aiuto in Papa Francesco, gioca un ruolo importante in “Io e il Papu”,la lotta contro la prepotenza e i soprusi sono il centro del bellissimo “Per questo mi chiamo Giovanni”. Un romanzo che ha avuto un grande successo e che narra gli episodi principali della vita di Giovanni Falcone. La stessa sorella Maria Falcone ha contribuito alla stesura del testo, raccontando a Luigi Garlando episodi inediti della vita adolescenziale del magistrato, vittima della mafia. Il libro è raccontato in prima persona da un bambino di dieci anni e che si chiama anche lui Giovanni. Lo scrittore descrive la giornata del compleanno del bambino con il padre, un uomo sempre occupato nel gestire la sua catena di negozi di giocattoli. Il genitore organizza per l’occasione un giro per la città di Palermo, partendo dalla casa dove era nato Giovanni Falcone, per poi arrivare all’oratorio della Chiesa di Santa Teresa dove il futuro magistrato giocava a ping-pong, poi al convitto dove questi studiava ribellandosi agli episodi di bullismo, alla spiaggia di Mondello dove si bagnava e dove fu progettato il primo attentato contro il giudice. Attraverso un uso sapiente dello strumento del flash back, Luigi Garlando ricostruisce così la vita dell’uomo di giustizia, con le minacce ricevute, le amicizie, le invidie, le intuizioni. Grazie alle scelte coraggiose, Giovanni Falcone e i suoi colleghi magistrati antimafia riuscirono a far condannare i capi di “cosa nostra” nel maxiprocesso di Palermo. Il bambino all’inizio non prova alcuna simpatia per il giovane Falcone così “perfettino ed eroico”, ma poco alla volta si appassiona sempre più alla vita di quell’uomo eccezionale. Nel romanzo, proprio come nella vita reale, la strage di Capaci non rappresenta la fine della lotta per la giustizia, ma il sacrificio di molte persone diventa il simbolo della lotta perla giustizia. Gli ultimi capitoli riservano una sorpresa inaspettata: l’esempio dato dal magistrato Falcone, ha cambiato la vita del padre negoziante e cambierà anche la giovane esistenza del piccolo Giovanni. Originale e geniale il ruolo giocato nella storia da Bum, uno scimpanzé di peluche.

Un libro da leggere tutto di un fiato, dedicando però anche tempo alla riflessione su quanto sia sempre importante, e anche nelle piccole circostanze, la lotta per la legalità. Non a caso il romanzo è stato adottato da molti insegnanti italiani come importante strumento educativo.

 

 

 

 

 

 

Video - Luigi Garlando "Vai all'Inferno Dante"

 

“Vai all’Inferno, Dante” di Luigi Garlando, è un romanzo coinvolgente, di quelli che non si riescono ad abbandonare se non per sole poche ore, perché ci s’innamora dei personaggi e si vuole conoscere lo sviluppo della storia.

Il protagonista (o forse meglio uno dei protagonisti) è Vasco, un ragazzo di 14 anni senza regole,un idolo negativo per i compagni di classe che però l’hanno scelto per le sue coraggiose bravate,il suo bullismo nei confronti di un coetaneo di origine straniera, la sua strafottenza verso gli insegnanti, tanto sfacciata da riuscire persino a far piangere la professoressa d’italiano in classe. Vasco appartiene a una delle famiglie più in vista di Firenze e per questo è sempre impunito. Anche il preside della scuola lo protegge, accettando in cambio i favori che riceve dallo zio conte del ragazzo, in una sorta di mercimonio. Vasco però, a conoscerlo meglio, è solo un ragazzo arrabbiato per la perdita della mamma, morta per terribile tumore, cinque anni prima. La scomparsa della donna ha cambiato tutti gli equilibri nella ricca famiglia ed anche il padre di Vasco vive in un’eterna apatia, giocando un’infinita partita a golf da solo, mentre la sorella Tessa è in un continuo viaggio per il mondo, avendo sposatola causa degli immigrati.Il ragazzo sembra sempre più inabissarsi in un precipizio infernale fino a quando, come per magia, compare la figura di Dante, un Dante particolare che si presenta la prima volta nel web: è l’unico che riesce a sconfiggere, l’imbattibile Vasco a Fortnite, un gioco di combattimento. L’incontro casuale successivo in una Piazza di Firenze con il Vate, ritornato in terra per esaudire un desiderio della mamma di Vasco,cambia la vita del ragazzo lentamente. Il cammino della conversione è graduale e Luigi Garlando ci presenta con dolcezza, i conflitti interiori, le contraddizioni, le piccole conquiste positive di Vasco. Fino agli stupendi capitoli finali, ricchi di sorprese. Altri due temi sono affrontanti nel libro con delicatezza dallo scrittore: l’amicizia e l’amore adolescenziale di Vasco per la nuova Beatrice. Un libro da leggere e che può avvicinare i ragazzi alle meravigliose opere di Dante.

Il brano scelto è tratto dalla relazione di Vasco con Kamau, un ragazzo africano malato di cancro che sogna di divenire un casellante autostradale e desidera essere un campione di Fortnite. E’ difficile per Vasco il volontariato in ospedale, soprattutto dopo aver visto la madre morire per lo stesso male. Ma ci riesce e benissimo, anche grazie all’aiuto di Dante e della sua Beatrice.

<<Sembri una skin>> lo prendo in giro.

E lui <<Sono sempre in guerra>>. Credo lo abbia detto con il sorriso, perché gli sono stretti gli occhi, ma non posso saperlo con certezza perché non gli vedo la bocca, nascosta dalla mascherina verde antibatterica. Kamau indossa anche un capellino di lana blu e un giubbotto spesso, ben abbottonato sulla gola, che non c’entrano nulla con il caldo di maggio che in questi giorni va in giro per le strade ad annunciare l’estate. Ma ha ragione il Guerriero Silenzioso: lui è sempre in battaglia, con la linea Protezione Scudo quasi a zero. Non può permettersi di prendere neppure un raffreddore. Indossare la corazza è il prezzo che deve pagare per questo pomeriggio speciale. Me lo porto alla Gagliarda. È una vita che non mette il naso dal Bosco. Vittorio mi ha spiegato le cose che Kamau può fare e quelle che deve evitare. (…) Per la stessa ragione neppure farlo avvicinare al maneggio di Lindo. Al massimo gli farò vedere da lontano i cavalli al galoppo, che sono la sua passione. Ho già concordato tutto con il buttero. Ma io penso che si divertirà comunque anche solo a guardare il cielo, a respirare aria fresca e a mangiare la pappa reale della tata. E soprattutto, si divertirà a vincere la prima Battaglia Reale della sua vita….

 

 

MARINO MURATORE curatore della rubrica

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